
Ho scoperto delle cose.
1)Che non so avere dei fans. Bisogna essere capaci temo, dedicarci del tempo. Tipo firmare autografi, mandare fotografie accattivanti, omaggiare della propria presenza perchè se non ti presenti sei assente e se sei assente non puoi avere fans. Questa è un po' la triste verità. Diciamo che un po' fa male ma poi fa anche bene perchè in fondo se uno è nella Verità non può stare male per tanto tempo. Capire le cose è come fare una piccola malattia, perchè in fondo quella cosa non capita forse è come un virus che ti ammala il capire. Poi si guarisce e si sta meglio.
2)Che quando sono triste mi muovo automaticamente verso la certezza di un coccolamento anche se poi so che è un coccolamento temporalizzato. So gestire la temporalità e quindi forse è vero che il tempo non esiste ed è una condizione mentale perchè certe temporalizzazioni vanno bene sia alla mia mente che al mio cuore. Ma poi credo che sia una semplice questione di confini. Forse io non ho confini perchè non sono confinata. Dev'essere così.
3)Che preferisco usare le mie penne anche se quelle degli altri possono essere + belle della mia. C'è una forma di intimità nella penna degli altri che mi infastidisce, tipo che magari se la sono messa in bocca o forse l'hanno usata per fare i cretini mettendola nel buco dell'orecchio e girando per l'ufficio come se fossero dei mostri alienati cercando ilarità e raccogliendo righellate di chi è infastidito da queste scemenze. Come fa R* che prima o poi, se non la smette, gli farò avere l'invalidità permanente. E questa non è una minaccia. E' una promessa.
Scalza