28 maggio 2009

To change [to me]




Non so.

Stamattina mentre guidavo pensavo a tutta quella gente che non ho mai capito e mi chiedevo perchè prima desideravo capirla. Forse in quel capire loro c'era anche un po' di me.
Perhcè se oggi che è dopo non mi interessa più di farlo è perchè sono diversa io, non loro.
Quella gente è rimasta uguale in quel modo che era, magari un po' spostati dal vento e dal tempo che passa. Magari non è più importante.
Perchè bisogna scegliere anche come occupare il tempo nella testa e nelle cose che si pensano che poi diventano quello che sei, che fai.

Per questo non so.

Però vorrei saperlo perchè mi aiuterebbe ad andare più velocemente, giusto per irrompere con qualche limite in certe quotidianità che sfioro mentre il "to-move" incombe nell'assolutezza che hai quando sei. Che non puoi certamente essere scambiato per altri-menti. Sei proprio fatto in quel modo che poi chi deve, sa riconoscerti, anche se cammini in mezzo a una folla di gente che non hai capito e che non ti interessa di capire più.


Scalza

25 maggio 2009

)s(offerti




Come fai a giudicare quello che non sai?

Lo sai solo se l'hai vissuto, se l'hai condiviso, se l'hai parlato, se l'hai mangiato, se l'hai dormito, se l'hai amato.

Come fai a non giudicare quello che sai?


Se non hai giudizio, non hai direzione. Non fare finta di non vedere perchè non vuoi scegliere e pensi che ogni strada sia buona, ogni occasione sia possibile per portarti un vantaggio, un guadagno.
Perdi tempo.

Tornare nel campo, polarizzati e stabili. Devi fare questo.
Acuiti solo dalla fluidità con cui le cose scorrono per un processo naturale anche se certe volte è artificializzato. Devi adattarti, non abbatterti. Mai.
Morire per rinascere, ogni volta che in quel modo che hai non vai più avanti.
Morire per rinascere ancora ma spostati più in là. Diversificati da quello che si era.

Portanti una smagnetizzazione di mediocrità che agisce sugli intorni e su tutti quelli che casualmente parlano con te. E tu li guardi e li smagnetizzi che poi loro stanno un po' male ma poi ti cercano. Perchè in quel male che hanno avuto li hai segnati.
E' solo il tempo la variabile. Tutto il resto c'è.

E' solo Amore. Il resto non è.

Scalza

***

A[-]





Sarà che oggi mi sento un po' Caparezza. Anche se io vengo da Urano e della Luna subisco il fascino di quella rotondità appesa in cielo che si ammezza e si oscura per rifasare ogni volta.

E non mi va bene quello che vedo e che c'è.
Vorrei dirlo e non mi basta dirlo una volta, due volte, trecentosettantasette volte. Lo dico fino a quando non mi stanco. E non mi stanco [più tanto] facilmente. Più che altro mi rattristo ma se metto tanti punti vuol dire che sto pensando e non dico quello che vorrei dire perchè un po' uno si deve trattenere. Me l'ha detto quella là che dice che io lascio andare troppo e devo impare a trattenere.
Allora ho pensato.
Se faccio frasi corte, in un certo modo, trattengo.

Perchè non lascio fluire il pensiero come arriva e un po' quello che resta vuol dire che me lo sono tenuta per me e quindi vuol dire che ho trattenuto anche in quell'energia che poi magari mi serve per darmi quella spinta per andare in quella dimensione che è parallela ma non si vede perchè c'è un filtro che la divide e sospende ragioni oltre la misura di quella logica che appartiene a questi contesti dove la guerra incombe da dentro a fuori di quell'unità che diventà unione quando si cerca qualcosa per completare quei vuoti che tanto sommati, a due e più, restano e diventano voragini dove le unità cadono e restano in una maniera poco comoda.

Indesiderati poi è facile sbagliare.
Intrappolati da briciole di menzogne che diventano l'unico nutrimento che hai è facile diventare per-versi. E versati la poesiabilità resta a cantare di qua e di là. Senza una precisa direzionalità.
Diversamente che potresti fare?
Scivolati poi è facile scappare.
E poi andare.
Via e tornati. Restare. Appartenere. Contesti. Operabilità.

Ricordanti tempi + immobili dove i - erano pochi e c'erano telefonate non cellularizzate che ti dicevano qualcosa più di niente senza prometterti il tutto.

Assuefatti. Dimenticati. Oltretuttosi. Sospiranti vacuità per liberare la tensione.

Dove sono finiti gli esseri [umani]?
Qui, sono rimasti solo alien-Y.

Scalza

Non sono una [quindità]




La motivazione cos'è? La motivazione dov'è?

Quando termina la passione perchè ti resta quella voglia di cercare ancora come se ti mancasse un pezzo ancora per arrivare e non ti sai fermare sotto quella palma che ti offre quel tizio con la camicia a righini che sorride sempre ma non è mai felice perchè vuole da te delle cose che non hai ma lui ti dice che le sai fare e che sei proprio quello che lui ha desiderato per tutto quel tempo dove si è accontentato di quello che c'era ma non andava bene però qualcosa bisogna fare?
Quando termina quella spinta che ti porta a credere a chi ti ha detto delle cose e poi lo guardi mentre si aggiusta i capelli o accavalla le gambe e ti racconta di cose che non ti importano più e in quella scivolezza che ascolti ti sembra di essere già s-fatto più di quello che eri quella sera che avevi bevuto qualcosa in più e sei uscito fuori anzichè entrare nelle stanza da letto e poi qualcuno ti ha cercato ma non c'eri perchè [forse] non c'eri mai stato, perchè continui a stare nella speranza che qualcuno sappia leggerti dentro quando fuori sei diventato così diverso?
Quando termina quella voglia di restare accantonato nei pensieri di quelli che ti chiedono come stai solo per dirti come stanno loro perchè effettivamente tu sei un complemento oggetto che spiega, nutre, abbellisce i processi esistenziali di altri, come fai ancora a far finta di essere ascoltato e sorridere in quel modo rotocalcante stampati già riciclati che non servono più perchè oggi è tutto già stato virtualizzato. Sogni, passioni, motivazioni e altrità.

Scalza

20 maggio 2009

the Sweetest Love




Guardiamo senza guardare.

Qualcosa ancora è rimasto. Tra falsi protagonismi e perdite di tempo ulteriormente spese a vantaggio di quelli che si approfittano dell’inquietudine che regna nel cuore di chi ancora un cuore ce l’ha. E poi c’è l’amore quello fatto di passi certi e sguardi rassicurati dalla mancanza di bisogno di moralizzare, giudicare, capire, giustificare.

Quell’amore che ancora regna tra le gocce di pioggia e il nettare dei fiori, quello che non si ruba a nessuno, che non offende e tradisce la fiducia di nessuno, che ti aspetta anche se fai un po’ di ritardo e non ti pianta in asso, che ti ascolta anche se è un po’ stanco ma mai di te. Perché ti ha scelto e l’ha fatto liberamente, senza che tu pagassi alcun prezzo e neppure perché eri la più brava a fare delle cose o a sopportarne altre. Perché eri tu, con quei difetti che ormai sono così evidenti che fanno anche un po’ ridere. Perché alla fine si sceglie di amare, tutto qua.

E non ci vedo nulla di sbagliato a sprecare il mio tempo a costruire il mio intorno, cercando parole sospese e liberandone alcune come piccioni viaggiatori che attraversano dimensioni che non so e che arrivano tra i pensieri di persone che li prendono e li portano con loro mentre viaggiano in tram, attraversano le strade, prendono un caffè e a volte sperano in quel modo dolce e rassicurante che è di chi una Vita Viva ancora ce l’ha.


Scalza

Assuefatti e non

Guardiamo il lato negativo.

La gente è cambiata, le persone sono scomparse dalla superficie terrestre. Sono rimasti soggetti-oggetti del consumo di massa che si identificano con quei prodotti che usano. A furia di ripeterselo ce l’hanno fatta a consumare quel poco di massa neuronica che pigiava nel cervello e creava quelle fastidiose emicranie.

Così, siamo a combattere contro battaglie inventate come si faceva da piccoli. Forse per quello che ti regalano i soldatini e i carrarmati, così ti abitui al concetto e resti intrappolato in quello schema mentale e non è facile capire che lo è. Inutile che lo spiego a chi ancora si incazza per questo e quello che sarebbe meglio altro senza capire che entrando nella giostra i colori si mischiano e resta quel colore marrone che poi alla fine puoi usare per due cose.
La terra rigenera e quell’altra serve a rigenerare ma ci va più tempo, questo è il punto. Ma se non lo sai credi anche di essere utile e ti dai da fare a nutrire quella roba là.

Inutile capire che poi la riversi nelle relazioni che hai, in quello che fai, in ogni cosa che pensi e anche in quello che sei.

E non ci vedo nulla di sbagliato ad essere distaccata da questa bugia che si vorrebbe sposare a me in quel modo perverso e malvagio come è chi un progetto preciso ce l’ha.

Scalza

Più-eggianti




Guardiamo il lato positivo.

Si poteva arrivare a una generazione di più intelligenti di prima perché gli strumenti c’erano e tutto sommato si potevano anche usare gratis. Eppure c’è stata come un’attrazione verso quel basso che spaventa eppure diventa, forse a ragione di questo spavento che infatti è la paura che crea l’attrazione dell’evento perché è il nostro cervello che “fa” la realtà.

Allora, mi viene da pensare che se questa realtà “fa” abbastanza icsare le robe è perché la somma dei cervelli non è diventata più intelligente ma si è instupidita o forse vuole proprio così. Eppure c’è un’altra possibilità che mentre mi lavavo i denti ho pensato. Che in fondo è la stessa tecnica che uso quando voglio piegare la volontà di alcuni verso quello che vorrei anche se non è molto giusto ma poi è il fine che giustifica l’andazzo e se il fine è giusto, qualche vittima è giustificata.

Ma se lo faccio io che non ho basi di fisica quantistica, figuriamoci quelli che hanno già clonato una pecora e chissà quant’altro. Non lo so, potrebbe essere un ragionamento che ha un senso anche se non è provabile ma quello che mi stupisce più di tutto è del come si fa a credere che la crisi sia reale e non immaginata per uno scopo che poi si rivela anche da una semplice lettura dei giornali che assomigliano a quelle riviste che leggo quando vado a farmi stirare i capelli quando sono stufa di avere pensieri arruffati come fili d’erba piegati sotto pesi un po’ troppo materializzati.

E non ci vedo nulla di sbagliato nell’essere distaccata da questa menzogna che si vorrebbe presentare a me come una verità in quel modo di fare posticcio e perverso come è di chi un piano ce l’ha.


Scalza

18 maggio 2009

La foto è fuori contesto [ILY]


Un po' di contraddetto non guasta. L'opposto del resto attrae meglio il riporto di credibilità.
Ma semplificando il concetto, quello che serve è l'esisto.
Così, orientativamente, per un fatto insensatamente pratico, continuo ad essere.
Mi rendo conto che è pazzesco ma vivo ancora quell'eccesso di magnetismo che mi riporta nell'altrove. Il fatto è che ci sto bene.
Come i bambini sulle giostre che girano, sui cavalli rosa e gli elicotteri colorati. Non potrei mai tradire i miei sogni e chi amo perchè sono fatta così.
Forse a te capita perchè non [ti] ami più. Ma, je ne sais pas.

Scalza

South Ha





Ashat gu kampa
lay sa omgha Y
Kou Hi manna
Siashicou Toukha goyou
Anaraht Hi Tevjoi

Souht Ha


Scalza


15 maggio 2009

Assuefatti




Capisci che sei stressato quando le cose che fai non le volevi fare e potevi non farle ma alla fine le hai fatte lo stesso e non per dovere ma perchè volevi poi lamentarti che le hai fatte anche se non volevi.
Tanto la differenza tra potere e dovere quasi nessuno la sa.

Scalza

12 maggio 2009

Sfiorati dolcemente


Parzializzando
concetti
assoluti,
l'infinito
s'appresta,
sfiorando
liberamente
molecole sparse
che unite dall'intento
d'essere
riuniscono contorni
d'esistenza,
prima di scivolare
nell'immensità
dove tutto è
Sempre.


Scalza






Sottilmente sottolineanti [amare] verità

Per fortuna resisto.

Anche se la destra e la sinistra si incrociano e i centri non hanno più la capacità baricentrica che c'era un tempo. Come quei robi che restavano sempre in piedi anche se li distruggevi di calci.
Era un bel concetto di stabilità e di centratura.

Per fortuna esisto.

Perchè effettivamente posso ancora decidere se mettere la sveglia o farmi svegliare da qualcuno all'ora prestabilita da me. Si, forse è solo libertà illusoria ma basta a portarmi quel grado di superficiale serenità che poi si espande e ritorna il giorno dopo.
Tale e quale, a preservarmi e conservarmi come un'acciuga sott'olio.

Y

Scalza

Ancorati all'infedeltà


Ma se mi leggessi e io spero di si, dovrei solo dirti questo.

A volte direzionati ci si perde, non c'è sempre un perchè. Però capita che il disorientamento sia causato da una distrazione più forte. Ma le distrazioni non sono sentimenti anche se a volte ci assomigliano nel sapore che hanno. Il fatto è che passano nei gusti come i cicles che mastichi eccessivamente e che un po' di nervoso alla fine te lo fanno venire gratis, anche se un motivo vero non ce l'hai.
E molto probabilmente a causa di quella gratuità, te la prendi con chi non ce l'ha, con chi è appena tornato da un lungo viaggio e anche se si è dimenticato di portarti un regalo che ti aveva promesso, non è che l'ha proprio fatto apposta per evacuare le tue aspettative di un gesto che dovrebbe essere sempre liberato dalla condizione.

Ma a parole raggelate siamo tutti bravi a capire, cercare una ragione, un perchè.
Il fatto è che l'emozione t'infiamma e il ragionamento si fa un giro troppo ampio, lasciandoti solo con quelle paure, quelle insicurezze che poi va a capire come capita, ti rendono aggressivo perchè devi difendere quel poco che hai.
E nell'apatia che generi in quel "va tutto bene" poi resti intrappolato, lo sai.

Quindi, detto qui tra me e te, ti spaccherei la faccia anche se non ho masticato nessun cicles. E lo farei solo per il tuo bene, per ridarti ancora una possibilità.
Dovresti ringraziarmi.

Scalza

Privati senza risentimento




E poi ho pensato, mentre tip-tappavo numeri in sequenza illogica ai fini di calcoli di invisibilità, che ricondizionare il condizionamento dovrebbe essere l'unica logica da applicare ai casi che si vivono. E ritornare in quelle passioni fatte di mature emozioni che come semi cadono dentro il cuore e qualcosa fanno.
Anzichè quelle inutili parole che si dicono perchè è l'abitudine che si ha di darle. Oppure è solo voglia di ritornare in quelle estati che non sfioriscono neppure se l'inverno arriva perchè sono come le canzoni che qualcuno ti canta nell'orecchio mentre sei triste e ti fanno sorridere perchè a volte i qualcuno sono totalmente privi di intonazione ma abbelliti dal gesto restano accanto a te per sempre.
Forse anche di più perchè il sempre alla fine è un concetto abbastanza s-finito [essenzialmente dall'uso improprio].

Scalza

Around [Y]


Per fortuna uso il navigatore anche se non vado dove dice lui ma preferisco viaggiare andando dove il mio istinto dice che è meglio, anche se secondo un punto di vista generale e ragionieristico, mi sono persa, mi capita di incontrare quello di cui avevo bisogno, qualche fiore, le note di una canzone, tre gocce di pioggia, un numero civico che mi ricorda qualcuno che avrei voluto dimenticare fino a quando ho compreso che dimenticare è sbagliato.
E' come rinnegare un pezzo di quel medley che sei stato e un po' ti ha cambiato portandoti in quello che sei. Se poi hai amato o hai giocato, importa solo ai fini di una cronaca o di quelle chiacchiere che fanno quando passi mentre ciondolano la testa vuota che non regge la forza di ragionamenti lucidi e
proprievolizzati.

Scalza

Candydy





E parlando dici e non dici.
E facendo, fai e non fai.
E restando, ci sei e non ci sei.

Per fortuna E* mi ha detto che quando i colori si ingrigiscono basta usare un po' di sbiancante che ti candeggia e ti riporta nella chiarezza di un colore naturale, fresco, pulito.

Scalza

11 maggio 2009

Ipotesi ragguagliate in fattarelly

Una volta mi piaceva litigare. Era come confermare quel senso di appacificata realtà nella scusa di un abbraccio più intenso.
Adesso, non più. Forse per quell'interruzione che si crea tra quel che penso e quello che so. Nella distrazione che c'è in quella perdita energetica che poi diventa pioggia, sempre, ma non nutre niente, mai.
Così ho imparato a stare attenta, evitare, girare al largo, opportunizzare sul bello e il brutto non sceglierlo mai. E' davvero parzializzante ma mi piace così.

Scalza

8 maggio 2009

segretare immensità





E' come quando hai voglia di fare una cosa e non puoi. Certe volte capita che la fai lo stesso e te ne freghi di quei veti che c'erano solo per proteggere il nucleo essenziale di quel qualcosa che non può convivere con le voglie che fanno parte di te, di quello che sei.
L'importante sarebbe avere una forma di rispetto per te, per chi c'è.
L'importante sarebbe lasciare che il senso di libertà si liberi perchè rinchiuso non serve a nessuno, a niente e un po' offende quei sorrisi fatti solo per sopravvivere mentre tutti cercano il tesoro alla fine di quegli arcobaleni che adesso sono circolari, sparsi in cielo ma senza collegamento con la terra.
Ci sarà un perchè, un caso, una ragionevolezza che poi diventa pratica e si normalizza in quella innaturale espressione che diventa quello che una volta era pura e semplice umanità.

Scalza

6 maggio 2009

Liberamentari

Se mi ricordassi sempre di dire quello che ho pensato, forse sarei già morta.
Per fortuna la mia memory card è labile, sottostante al desiderio che ho di vivere senza soccombere alle giornate fritte in padella per nutrire quell'esigenza che c'è.
Di esserci a tutti i costi, di ripetere versi consumati come quei cicles che mi passavano in bocca liberamente, senza pensare che in quel masticamento c'erano pensieri fatti e digeriti.
Era più facile, meno distinguibile di quello che oggi è il finto perfezionamento a cui vorrei non appartenere per esigenza di naturalità.

Per fortuna, esisti anche tu. Che come me sogni ancora, viaggi in sospensione senza esserci troppo, senza spingere in quel modo artificiale che ti renderebbe affintato nei gesti e nell'espressione dell'affettività. Biologicamente dovrebbe essere preferibile dirigersi verso la vitalità. Chissà perchè non capita.

Scalza

3 maggio 2009

on my way




Quando sarò andata via, ti ricorderai ancora di me?
O resterò nel vento di quei pensieri che fai e ti spettinano quel finto ordine con cui pieghi le frasi fatte e i perché a cui rispondi solo per non lasciare aperte delle considerazioni con cui potrei accostarmi più vicino ai tuoi sogni, battiti, respiri, sapori e altro che c’è.
E se ci fosse una fine, che cosa vuoi che faccia? Vuoi vedermi danzare tra le gocce di pioggia e il profumo di quei fiori che cadono perché sono sfiniti dell’amore che hanno già dato a tutto quello che arrivava e poi andava via, come le nuvole quando i raggi di sole le abbracciano forte, intensamente come fai tu.
Quando vai via e vuoi che io mi ricordi di te, in quei pensieri che fai mentre guidi e poi torni perché non sai restare dove sei. Vorrei vederti scendere come la neve senza rumore sulle mie labbra, sul mio cuore, dentro fino più in fondo di me che aspetto questo momento ogni volta che arriva e poi va via perché non sa tornare senza andare e farsi ricordare per tutto quello che è. Sempre.

Scalza