31 dicembre 2008

2009

Se fossi una galassia, che farei?
Girando nell'Universo e guardando quell'immensità, forse proverei stupore ma forse essendo nata Galassia non ci penserei troppo e vivrei tutto con quella normalità che poi diventa semplice dimenticanza. Come quando ti abitui alle attenzioni e non consideri più il valore che hanno, ma un giorno potrebbero mancare, allora lo capiresti.
Quindi, c'è sempre tempo per capire. E' questo il bello.

Auguri.

Scalza

30 dicembre 2008

Accuorati dall'insediamento fortuito





Così un anno arriva, con le sue storie, i suoi percorsi addentrati nel fuoriuscito e il suo perchè.
Mentre l'altro è già andato e queste briciole di giorni che restano mi servono per ripristinare un ordine che a volte mi manca, anche se ho.
Forse perchè soffro il ricondizionamento che soggettivizza l'uso della semplicità in un semplicismo spicciolo, che ci buttano sui piedi come se elemosinassero attenzione non richiesta.
Vorrei avere un amico mostro, da sguinzagliare qua e là.
Avrei gli indirizzi precisi ma non lo farei annunciare. Sfruttare l'effetto sorpresa dà un certo vantaggio sull'obiettività. Come quando dico al CLB che dobbiamo fare la spesa e poi andiamo al cinema.
Non è che io manco di chiarezza nel creare una voluta ed intensa felicità.

Scalza

24 dicembre 2008

Auguriamenti e Auguriazioni






Tornerà il colore sulle pareti di quelle stanze vuote,
dove hai lasciato
ricordi, amori, polvere di vecchi pensieri che non sei riuscito a realizzare.
Per quel timore che nella maturità svanisce come le lacrime in un abbraccio.

Tornerà il vento tra i capelli a muovere la percezione
di quei sogni che non sei riuscito mai a fare.

Tornerà il sapore di quei baci che non hai mai dato,
per quel pudore che è solo dei sentimenti
puri, immacolati dal senso di quel tempo
che trattieni nel Cuore come un segreto che nessuno sa.

Tornerà,
chi non hai mai dimenticato
perchè era parte di quello che eri tu.

E io ci sarò
a raccontare ancora dei giorni di maggio
e dei fiori di ciliegio che cadono come neve nei prati appena tagliati.
Quando è sera e senti anche il fiume cantare
perchè ogni cosa resta tra le mura di quei silenzi
che parlano di amori vissuti tra le stagioni che scorrono appena.
Quando la luna è piena e l'odore del fieno arriva
a colorare i pensieri innamorati che tra le stelle danzano
mentre le mani sentono le carezze,
e sfiorano le superfici scivolando tra l'immensità.

Io ci sarò e ti sorriderò. [sempre].

Scalza

22 dicembre 2008

Operativamente trasmessi


Dobbiamo approfittare dei momenti in cui il lieto si mostra con quello stupore che negli animi innocenti, crea l'apertura da cui puoi viaggiare verso la tua riuscita.
In quei momenti, il silenzio, è dovuto. Perchè possa esistere il tutto.


Scalza

18 dicembre 2008

Abbordabili per praticità




Invece di canzonarmi, dovresti cantare avec moi.
Potremmo duettare intonati in quella frequenza dove si muove quella vibrazione che ci sta aspettando.
Anche se fai finta di niente perchè in fondo lo sai.
Che è sempre così che si fa per liberarsi da quella forma di responsabilità. E deducendo la tassa di quello che ho già pagato mi resta un resto che investirò. Su una giostra che gira, sopra una tazza di porcellana rosa mentre i bambini schiamazzano e ridono.
Invece di canzonarmi, dovresti cantare avec moi.
Potremmo anche danzare avvicinati nel tatto di un contatto che poi sfugge quando non vuoi.
Anche se fai finta di niente perchè in fondo lo sai.
Che è un po' quel gioco che ci tiene ancora vivi in questa evidenziata tridimensionalità.
E riportando l'apertura di un passaggio astrale voluto e nei giorni praticato, resterò a guardare. Sopra l'altalena che sfiora i fiori di questi prati dove il sole non tramonta mai.
Invece di canzonarmi, dovresti cantare avec moi.


Scalza

17 dicembre 2008

Ci metto tre minuti (spend a lifetime)



Mi piacerebbe escludere la possibilità di una sciocchezza con il ragionamento lucido ed attento. Come quando si dice che le cose non esistono perchè non ci sono i misuratori. Allora è facile: inventiamoli per ogni cosa. Voglio un misuratore di felicità che lo attacchi al polso delle persone e gli dica che sono felici anche se non lo sanno.
Perchè ce lo siamo un po' dimenticati che in fondo un prato serve anche per correre a piedi scalzi e che un cielo anche se ha le nuvole, serve per continuare a sognare e dimenticare. Anche chi ci ha fatto sognare, emozionare, urlare, piangere, credere.
Io vorrei un mondo più felice. Anche per me.


Scalza

16 dicembre 2008

made in my heart





E' un po' come avere due case, due cellulari, due identità. Capita, lo so.
Si vive con spericolarità che sa anche di roba spettacolosa però, nell'intimo sai che non è tanto giusto e che dovresti ricondurti a un'integrità che poi alla fine ti manca, dedotto come sei dalla somma di quel tracopiato che hai.
Ma forse è l'atteggiamento sperimentale o la mancanza di maturità che ti accompagna in quei condotti che poi un giorno guardi e ti accorgi che si muovono come i tergicristalli e ti ipnotizzano in un movimento lento, veloce, assente.
L'importante è accorgersene, tardi o presto non conta.
E quando lo sai, ti riconduci alla fusione del tracopiato e resti solo e semplicemente TU.


Scalza

ps questo l'ho scritto un po' jazz

TRACOPIATI (feed)





Il disorientamento ha un suo perchè.
Come quando senti un cellulare squillare in mezzo a una riunione e guardi tutti con quell'aria di non-so-che, che esprime il disprezzo per la dipendenza, moralismi, giudizi, e patapimcoselà.
Poi, ti accorgi che era il tuo, che un minorenne che sta crescendo ti ha cambiato la suoneria e ti scusi mentre chiudi la comunicazione a quell'unico essere umano a cui poi dovrai dare sufficienti e necessarie spiegazioni perchè, nel tempo e nell'esperienza, impari a tenerci a quel minimo di domestica tranquillità.

Sono cose che capitano, si sa.

Scalza

Up side down (vincenti per forza)





Stamattina mentre tornavo da dove ieri sono quasi fuggita via, ho pensato alla pertinenza, che è quella cosa che ti spiega più di quello che le parole ti raccontano.
Come quando tizio e caio mi dicono quelle cose che riguardano sempronio, giusto perchè mi faccia quell'idea precisa che hanno già concordato forse prima prendendo un caffè e macchinando un piano diabolico per sostenere un dialogo fittizio verso l'oggetto A ma direzionato verso B.
Però, nell'effettivo, quelle cose non sono pertinenti al dialogo che dovremmo sostenere.
Lo so perchè di solito ascolto mentre sento.
Allora, nella pertinenza perduta io mi ritrovo a comprendere quelle cose non dette che però sospirate, sono arrivate al mio neurone Y che è l'unico elemento serio che subentra alla mia personalità.
Per questo sono un genio, ma nessuno lo sa e io mi avvantaggio di tutto ciò.
Of course.


Scalza

13 dicembre 2008

E' ora di cambiare [di nuovo c'è]




Vorrei riportarmi in una condizione di centralità ma poi, ti guardo e cedo il posto al vuoto per quella forma di gentilezza che viene quando il cuore assiste silenzioso il muovere.
Perchè quando non lo sapevo, non ascoltavo quello che intorno c'è.
Come quando mi sveglio e sento che c'è la neve che copre le cose del mondo e resta, un rincuorato assenso mentre chiacchiero sotto le coperte per non prendere freddo al naso. Che poi mi viene il raffreddore e mi dispiace perchè gli odori che accompagnano questo vivere non li sento più.
Dei mandarini sbucciati più in là, del caffè che borbotta come quei vecchi che nessuno ascolta più.
E vorrei portermeli tutti a casa perchè mi mancano quelle mani fragili, trasparenti dentro le tasche dei grembiuli che nessuno porta più.
Penso a queste cose ma non le dico perchè cedo il posto ed ascolto i sorrisi malinconici di quei sogni che non trovi perchè li avevi chiusi a chiave ed ora li vuoi.
Come si vuole l'estate quando fa freddo e il gelo, quando si vuole riposare, perchè certe volte il male che senti ti stanca il guardare, il sentire, il capire che c'è.
Vorrei danzare tra i fiocchi di neve ma cedo il posto e resto ad ascoltare il tuo guardarmi con quella dolcezza che oggi c'è e so che non andrà via mai più.

Scalza

11 dicembre 2008

Praticabili per onestà



Vorrei dire tutto quello che non ho detto quando ho fatto quello che non volevo fare, anche se poi l'ho fatto. Per quell'impulsività di una reazione poco pensata e molto agitata. Come certi drink che si shakerano mentre una musica viaggia tra le circostanze di un tempo favorevole dentro un'oliva snocciolata. Senza sorpresa, come certi fatti che scivolano tra le abitudini di un tempo che impera galattico tra il vuoto cosmico concesso dagli animi spenti.
Il fatto è che certe rotondità lunari mi inquietano profondamente, anche se è nuvolo e non le vedo curvilinee senza spigoli, come piace a me. E agitandomi penso a tutti quelli che non sono al sicuro mentre le porte dimensionali creano vortici poco praticabili ma sanabili per una forma di sicurezza esistenziale.
E così, sarà.


Scalza


10 dicembre 2008

Polli&arrosti [insaziabili]




Tutte queste luminarie ennili a volte mi confondo le idee.
Spesso, mi infastidiscono e bon.

Tuttavia, da quando Bi Enne è diventato mio amico per una serie di circostanze di cui ho goduto senza poterlo negare, ho fatto finta di essere sua amica e quindi non faccio più nessun dispetto. Soffro in silenzio, serenamente.

Scalza

(*) Segnaletica per Oppurtunità




Questo (*) è un segno per me.
Mi devo ricordare una cosa che non posso scrivere ma che quando capiterà che voglio ricordare il giorno che era, non me lo ricorderò però, sapendo che mi ero messa questo segno (*) per me, lo verrò a cercare e mi ritroverò.

Scalza

9 dicembre 2008

Dringare con rispetto [prego]





Quando la mattina si sente la sveglia e non è ancora suonata, può essere molto grave o una bazzecola, dipende dalla regolazione della sveglia meccanica, con l'orologio biologico.
A me piacciono le cose biologiche.
Quello che noto è che a volte sono sfasate. Spesso per colpa degli arrangiamenti celesti.

Scalza

4 dicembre 2008

E' un po' come rinascere [amare]



Diciamo che mi piace di più il modo che ho di sentire ora.
Sarà che sono diventata più grande e so ascoltarmi meglio o forse ho imparato, da quello che ho visto qua e là, e so che non c'è poi tanto da capire, in fondo.
E mentre tornavo a casa e fischiettavo per non sentire il freddo ho pensato a D*, ma non con il rapimento che sentivo quando aspettavo che mi chiamasse per dirmi quelle cose belle che poi sorridevo per sei ore e 17 minuti.
Ma neppure con quel nervoso che poi mi immaginavo di re-incontrarlo dopo X anni inguainata in una patina di splendore con quel gusto della rivincita che assaporavo mentre masticavo i cicles.
Ci ho pensato ricordandomi la realtà di quel giorno che siamo saliti sopra quel cucuzzolo e c'erano tutti gli alberi di tiglio in fiore e il cielo era mezzo azzurro e mezzo grigio perchè stava arrivando un temporale.
E mentre pioveva mi ha guardato negli occhi e mi ha raccontato di quelle frittelle che faceva sua nonna.
Voglio ricordarlo così.
Scalza


2 dicembre 2008

Take Your Time (LIFE)



Stamattina mentre camminavo nel gelo che raggelava ho visto dei pensieri uscire fuori in mezzo al vapore del mio respiro. Perchè i pensieri possono uscire da ogni punto Y del corpo. Quelli che pensa F* escono dagli occhi e li capisco sempre tutti e mi fanno sorridere senza pensare, come piace a me.
Però stamattina non sorridevo affatto mentre pensavo che:
1) se le persone capissero di essere nella parte più numerosa è una forza maggiore anche se si hanno mezzi minori;
2) lo sforzo insensato di quei tanti rende possibili i mezzi maggiori di quei pochi;
3) il rincorrere l'inutile ti rende alla fine fatto di quella roba là e non è bello.

Potremmo cambiare il mondo, ritrovarci con del tempo da dedicare a chi amiamo e finalmente guardare le nuvole. A me piace guardare le nuvole, a F* piace che mi piace guardare le nuvole.
Alla gente, non so.

Scalza

1 dicembre 2008

J'aime l'Amour




L'Amore è un sentimento che non si può convertire. Mi piace per quello.
Non gode di possibile ambiguità e un "ti voglio bene" nell'ottica di un amare non è travisabile di egoiche appartabilità.
Fatte da chi si sente solo, annoiato, incattivito da chi ha incontrato e non ha capito che in fondo era un'occasione per crescere e capire una cosa importante:

E' meglio non perdere tempo con i deficienti(1).

Che, per fortuna, ora lo so.

Scalza



(1) esseri umani, ovverosia maschi&femmine, of course.