31 marzo 2010

DEFIniti o amMarati?




Stamattina ho parlato con un bugia nen, poi ho capito che parlavo a vanvera. Ma anzichè cambiare argomento, ho cambiato interlocutore, certe volte è proprio meglio.
E mentre si parlava di complotti e piani occulti mi sono resa conto che spesso le farse servono a convincere e spingere un movimento. Del resto quando non si hanno ragioni non si può fare diversamente.
L'unico problema è che se ti accorgi della farsa, devi decidere che fare. Se falsificare l'accorgimento per quel buon modo di intendere una pacifica convivenza. Se mostrare l'accorgimento in quel senso di liberazione di rapporti inesistenti. Se azionarsi verso l'accorgimento per quel senso di protezione e sopravvivenza che certe volte incombe su tutto.

Scalza

30 marzo 2010

A parte tutto, siamo [ancora] qui




Te l'ho mai detto che sono musicopatica?

I racconti più belli li ho scritti quando mi sono innamorata di una canzone. Di qualcuno, mai.
Forse perchè i racconti restano anche quando magari li cambieresti tutti. Invece quei qualcuno li cambieresti ed è per questo che poi vanno via.
E' un fatto di abitudine che deve resistere, piano, dolcemente, silenziosa.
Poi un giorno ti accorgi che anzichè libri sui chakra, sul bordo della vasca da bagno c'è una gazzetta rosa che anche se ha un bel colore, ha contenuti alieni. Alieni come la sensazione di calore in giornate grigie. Mentre i fiori spuntano e le biciclette passano e sorpassano quelli che fanno jogging. Come te.

Scalza

29 marzo 2010

Spot


Quando ci sono molte cose che muovono il cuore, è bene restare in silenzio.

Scalza


26 marzo 2010

Praticare la praticità è buona cosa




La proibizione è un fatto pratico, insito nella praticità.

Scalza

Senza punto di partenza non c'è incontro




Nella vita te ne vai fischiettando la tua canzone. La conosci solo tu, inutile chiedere agli altri di canticchiare quel motivetto. E' la tua frequenza, il tuo vibrare nell'Universo.
All'inizio è un pò interferito, perdi quella qualità dei mezzitoni o delle variazioni che abbelliscono come quelle sfumature che colorano anche i cieli grigi.
Poi nel tempo e nella pratica di te stessa(o), capti meglio, le interferenze s'allontanano come le zanzare quando usi la citronella. E senti pulito quel suono, non è più un motivetto ma una musica, che puoi anche cantare, suonare, danzare, vivere.
Sei arrivato a te stesso e finalmente puoi cercare un altro(a).

Scalza

25 marzo 2010

Per Bacco


Comunque io non ho mai conosciuto nessuno che si chiamasse Bacco.
E tra i congiuntivi e i condizionali mi disoriento come quando sono sulla spiaggia e mentre vado da una parte per colpa dei sassi e dei frammenti di conchiglie, mi ritrovo dall'altra.
Forse capita anche alle meteore, per quello cadono quando precipitano.
Si può precipitare anche senza cadere, basta che non ci sia mai il fondo. Toccare il fondo è terribile. Credo di averlo fatto diverse volte ma era un fondo truccato, di quelli che si usano nelle valigie a doppio fondo, per nascondere cose proibite.
Le cose proibite chissà perchè alla fine piacciono sempre di più.

E' un fatto raccoglitivo, dovrei evitarlo.

Scalza

24 marzo 2010

Sostanzialmente



C'è bisogno di cose semplici.
Se le hai però, non raccontarlo in giro. Potresti perderle.

Scalza

23 marzo 2010

La mezzità




In fondo anche così un suo perchè ce l'ha.
Perchè cerchi e ricerchi una posizione più stabile ma alla fine è nel disequilibrio che hai abituato il tuo pensare, il tuo muoverti, il tuo capire, quasi come un'arte riflessa come le immagini che fai in quelle nuvole che nelle pozzanghere di acqua ferma ti aspettano.
Il tuo sguardo, il tuo movimento che poi qualche cosa fa. Confusione, disturbo, allegria. E quando vai via, resta quell'immagine di te nascosta nelle molecole che aspettano che torni di nuovo e se qualcosa c'è, tornerai. Ancora.
A confusionare di nuovo anche se in fondo, in fondo, sei sempre una bella mezzità.

Scalza

22 marzo 2010

RagioniAmo

Nell'effettivo ci sono giornate che si rovinano da sè ma poi si aggiustano anche da sè. Dev'essere perchè sono fatte come un'altalena e quando ci sali sopra, finisce così. Un po' su e un po' giù. E più ti agiti e più vai veloce, su e giù, giù e su, perchè l'agitazione funziona come una spinta che muove il movimento, sempre di più.
Che poi basta poco. Scendere dall'altalena o fermare l'agitazione.
Domani provo la giostra. Se è uno scivolo, torno dopodomani.

Scalza

Parti di opportunità sparse




Se fossi un transessuale forse avrei più successo. Che poi a me gli uomini piacciono e quindi non farei neppure tanta fatica.
Comunque non lo sono, quindi non se ne fa niente.
E gli uomini mi piacciono lo stesso anche se spesso sono degli scYemi.

Scalza

19 marzo 2010

Per chi sa il mio nome [ancora]




Ci sono giorni che non ti ricordi alcune cose che fanno parte di te, ma ci sono anche persone che te le ricordano quindi alla fine non te le sei dimenticate mai.
E poi c'è che la primavera mi tocca sempre un po' più vicino il cuore, forse perchè le distanze non esistono più dal momento che non ho più paura e sono più serena di quello che sono anche se non è il meglio che c'è. E' il meglio adesso per me.
Poi un altro meglio arriverà, a familiarizzare profili sconosciuti e canzoni mai ascoltate che ti rapiscono mentre giri a destra o metti la freccia per girare a sinistra. Così capita che qualcuno ti suona per orientarti meglio perchè disorientati non ci si trova più.
E sinceramente, adesso, vorrei ritrovarti. Ancora e di +.

Scalza

17 marzo 2010

Plausibili

La mia foglia di violetta africana mi ha raccontato un sogno che mi è piaciuto.
Anche io faccio sogni belli, anche quando la mattina viaggio che il sole tra una scia e l'altra ancora c'è. Nonostante le macchie solari che non sono altro che esplosioni che viaggiano nel plasma cosmico. Dev'essere per quello che A. non mi saluta più quando lo incontro.
Si sarà plasmato cosmicamente come capita quando ti lasci andare alla corrente e non capisci più che consapevolezza hai. Poi un giorno ti svegli e ti dispiace.
Lo so perchè è capitato anche a me.

Per questo poi resto, anche se chi era andato poi torna a chiedermi che ora è.
Spesso è solo l'ora di aspettare qualcosa. Una meteora che sembra una stella che cade come quei sogni che vorrei avere anche di qua, dove non so volare ma resto a guardare il cielo con quelli che come me sanno che prima o poi qualcosa arriverà.

Scalza

15 marzo 2010

Laissez faire




Ci pensavo mentre tornavo a casa e mi sono ricordata di quelle emozioni che a volte si guastano come la frutta che dimentico nei cestini e sposto sopra i mobili perchè mi manca lo spazio.
Forse per questo si guastano, è un fatto di memoria. Oppure deve andare così.
Che poi alla fine te la tieni quella serenità di essere come sei, anche se non piaci e lo capisci da quel modo che hanno di dirti le cose che poi ti restano dentro come pugnali che ci va qualcuno per levarli via. Un Re Artù. Perchè io un Cavaliere della sua tavola rotonda ci diventerei.
Per quel senso di lealtà che a volte è stato deriso definendolo utopia, idealismo.
Ma se non l'avessi avuto come avrei potuto amarmi così?
Ha una sua funzione, perchè un giorno saprò amare anche te.

Scalza

14 marzo 2010

Caricamento in corso




Un po' di dinamica non guasta ma dovrebbe essere misurata allo stato dei fatti che si hanno a disposizione. Ci pensavo stasera mentre parlavo e guardavo occhi che erano 20 anni che non vedevo più.
Perchè il tempo passa ma certe cose restano come erano, fermate dall'aver percepito oltre la distanza di un tempo e di un luogo che può anche essere diverso senza che sia diverso quello che avresti fatto. Anche se non avrei mai immaginato che sarei tornata così. Scalza, un po' selvaggia e con i capelli che non mi ricordo più di che colore sono.
Cambiare è una mania che poi va riconsiderata. Certe volte bisogna resistere come alla tentazione di fuggire, lo so.
E nei 20 anni passati non sarai cambiato per me. Con quella stessa frivolezza di allora, poco impegno e tanti sogni che fanno spazio a un tempo che non esiste ma si mostra con più determinazione quando in fondo un'età c'è.
Per fortuna sogno spesso, lo so.
Forse lo fai anche tu, in coda al semaforo che diventa rosso, mentre ascolti qualcuno al telefono, quando giri con un carrello vuoto nel supermercato, mentre passeggi tra la cucina e il bagno per misurare la distanza tra il cervello e il cuore che è un dato che prima o poi ti servirà.

Scalza

11 marzo 2010

So free



Forse quando il CLB sarà grande, diventerò grande anche io.
Ogni tanto ci penso e vorrei essere maggiormente organizzata sulle cose importanti che sono quelle che non vanno mai via. Per fortuna è così.
Qualcosa va meglio.
Da quando penso meno - faccio meno chiacchiere - righello di più, sto meglio.
Mi piace perchè ho dei fatti e contesti da rapportare al mio vedere che in fondo sono meglio dell'immaginario de-costentualizzato che spesso domina incontrastato per fatti illusori.
Poi ho capito che vivere quello che ho è meglio che rimpiangere quello che non ho.
Forse è la praticità che alla fine ti aggancia come fa L. quando mi guarda e guaisce arfeggiando. Sa bene che farò proprio quello che desidera come fa sempre chi ti ama senza bisogno che gli racconti la rava e la fava.
Essere agganciati in fondo è bello. Meglio che essere pensati, meglio di quelli che ti chiamano tutti i giorni per relazionarti la loro vita, meglio.
Un panino, due risate, mezza birra perchè non hai gli spiccioli e devi con-dividerla e fuori anche se nevica è quasi primavera, si sente, lo sai.
Che arriveranno raggi di sole più diretti verso di te a solarizzarti come un occhio di bue sul palcoscenico della Vita. Il copione ce l'ho, l'ho scritto io e quindi so bene com'è fatto, sono più organizzata nei dialoghi, so capire meglio le intenzioni che quasi sempre manipolo attraverso quella carismatica predisposizione all'allegria che sa farla da padrona.
Se ogni tanto mi lamento è solo per non dare troppo nell'occhio.

Scalza

Trick & Track

Al CLB ormai piace la stessa musica che piace a me. Evitiamo quindi di filastroccare insieme mentre andiamo verso scuola o casa. Adesso cantiamo cose da grandi.
E' un tempo che trascorriamo quasi felici perchè nessuno ci interrompe e possiamo dire tutto quello che ci va. Anche le sciocchezze che poi tanto nessuno mi riprende perchè dicono che da un certo punto di vista non dovrei. Solo che io sono fatta così e temo che non riuscirò a cambiare.
Spero che il CLB sappia perdonarme-lo.

Scalza

10 marzo 2010

Signoraggio

Certe volte per dire le cose importanti, è meglio non dirle proprio esattamente. La mezzeria si sa che è la scelta vincente.
Perchè, come spiegavo a V., di solito quasi tutto nella vita è come l'andamento di una sinuosoide dal momento che c'è la ciclicità e tutto il resto. Ad esempio io so che quando il mio bioritmo è giù alla terza, ci penso tre volte prima di dare credibilità ai miei pensieri, mentre quando è su alla terza anche se vedo un asino che vola va tutto bene.
Tuttavia quando sono nel mezzo sto benissimo, c'è poco da fare.

Per questo non dico mai le cose esattamente ma le impastrocchio alla bella&meglio.

Scalza


Annoverati tra i meno




Ci sono cose che farei meglio a dimenticare ma poi mi accorgo che non le ho dimenticate per niente. E va bene che sono metodica e continuo a ripetere al meccanismo memorico che in fondo non è importante e sarebbe meglio dedicare spazio all'equazione di Schrödinger.
Tuttavia non sono capita e per forza che poi non posso esserlo da quelli che distaccati da me mi osservano con il millemiglia alla mano.
Per fortuna resta il mio buon umore, che insieme al gin è sempre una buona cosa.
Anche se stasera mentre ascoltavo uno swing familiare insieme al tip tap di piatti sciaquonati, ho pensato che in fondo anche questa cosa un senso ce l'ha.
Perchè in fondo si sa che la poco intelligenza è certamente più apprezzata. Si diventa immediati e più simpatici perchè non devi fare grande fatica a capire se ti stanno insultando o ti stanno facendo un complimento. Se capita basta un bel merci bocù. In un caso o nell'altro, of course.

Scalza

9 marzo 2010

Annoverati tra i più




Per me che scrivo con i piedi, ci vanno lettori che leggono con i piedi.
Sono fortunata, perchè li ho.

Scalza

To change


Certe volte l'ondeggiamento tra due sponde ti mette nella condizione di andare alla deriva. Tutto sommato nell'allargamento poi ritrovi quel senso che avresti avuto senza sponde che anche se contengono e ti spalleggiamento, in un modo simile ma opposto tendono a costringerti. Perchè l'hai voluto cioè non è facile restare in mare aperto senza sicurezze. Diciamolo pure. Le sponde a volte le cerchi e sei anche felice di averle accanto ai tuoi fianchi.
Il fatto è che uno vorrebbe questo e l'altro ma senza le controindicazioni.
Forse certi sogni sono come le conchiglie trascinate per kilometri dalla forza delle correnti che poi quando arrivi tu e le raccogli per portarle a casa, si innamorano di te e restano con te per sempre.
E quando sei innamorato le sponde non ti servono più.

Scalza

8 marzo 2010

8 marziaNità


Ma nell'evoluzione che abbiamo come esseri, il mio augurio vorrei farlo anche agli uomini perchè la loro parte femminile sta diventando sempre più donna ed in un certo senso questo è un bene. Ci va un po' di equilibrio io credo, facciamola bene questa festa ed eliminiamo del tutto il maschilismo, il femminismo e il sessualismo.
Restiamo nel campo, accampati, vicini, senza più distanzialità. Facciamo una giornata unica per il femminile e per il maschile e mettiamoci ogni creatura dentro, perchè alla fine siamo stati tutto e saremo ancora fino a quando la Vita ci vorrà.

Scalza

Dear Bruce Lipton



Io lo so che la storia dei geni è una favola, come quella di Darwin perchè un po' di evoluzioni le faccio anche senza evoluzionismo, però al CLB non posso sempre dire tutta la Verità e quando mi porta un diploma di merito per aver partecipato con lodevole profitto al laboratorio delle scimmie che diventano uomini, devo soprassedere e sorridere.
Poi glielo spiegherò, quando le scuole saranno finite e non rischierà più niente di che.

Scalza

7 marzo 2010



Timeline

Ci sono canzoni che quando le ascolto mi portano dov’ero quando le ho sentite per la prima volta. Forse capita a tutti così, non so.
Solo che quando penso e ritorno indietro mi viene voglia di sentire di nuovo la vicinanza con quelli che erano vicino ma poi si sono allontanati per quei fatti normali che la vita porta con se.
Però non lo faccio perché quando lo facevo poi tornavo a ripetere le stesse cose che mi avevano portato ad allontanarmi e questa cosa un po’ mi fa pensare che in fondo non si cambia per niente.
Siamo sempre gli stessi perché forse ci affezioniamo troppo a quello che siamo che in realtà è l’unica roba che in fondo ci appartiene per diritto e nessuno potrà privarcene mai.
Ci penso ogni volta che mi guardo nello specchio e mi sorrido anche se spesso dicono che sono troppo innamorata di me. Ma so che sbagliano perché in realtà semplicemente mi amo.

Scalza

6 marzo 2010

Rifasare assuefattismi altrui




Per un istinto di sopravvivenza sociale, ammaggiorerei la superficialità.
Tuttavia lo so bene, lo diceva sempre nonna R*, il lupo perde il pelo ma non il vizio, anche se a dirla tutta io di lupi spelati non ne ho visti mai. Quindi sarà ancora più impossibile ed è meglio metterci una pietra sopra.
Sul passato più che sul futuro.
Una volta invece ero au contraire, perchè nella memorizzazione che avevo del visto, proiettavo già coloriture di cose che non avevo ancora visto. In ogni caso so bene che è difficile smemorizzarsi e non intendo dire che non lo faccio, però ci provo.
Ci provo a far finta di niente quando dopo 20 anni incontro qualcuno che poi mi blocca ogni comunicazione con il Resto del Mondo per quasi 3 ore per convincermi di qualcosa che ha deciso di fare. Io non voglio essere convinta, non mi importa di avvallare cose che non conosco, faccio già fatica a farlo con quello che so nei minimi dettagli.
Forse perchè dare la responsabilità agli altri di quelle mezze parole che hai detto perchè volevi troncare la conversazione e tornare ai fatti tuoi, è più facile perchè ti permette di salvare meglio quell'unica faccia che hai con quell'unica persona al mondo che non ti lascerà mai: te stesso.

Scalza

5 marzo 2010

Insaputerie




Alla fine bisogna fare i conti con il tempo e la pazienza. Quando sono finite tutte e due o si conteggia altro oppure non si conta più. Un po' il sospetto di non contare più ti viene quando ti accorgi che le cose vengono dette in quel modo che potresti leggere una lista fatta per il supermercato che però non è tua. A me ogni tanto capita di trovarne in giro, le conservo. Perchè possono sempre tornarmi utili, visto che non riesco a scriverne e mi affido alla mia memoria.
Ma gli anni fanno la loro parte, infatti quest'anno mi sono presa un'agenda che era qui in ufficio, una poco spessa e ho deciso che devo riuscire ad arrivare a fine anno senza dimenticarla, perderla o sostituirla. Per adesso ce la faccio, sono arrivata al cinque marzo e il mio record era di gran lunga inferiore, però poi vedremo. Ho imparato che non si può mai dire l'ultima parola, che spesso chi ha risentimento verso di te non te lo dirà apertamente ma nel comportamento svelerà una stranezza che poi alla fine dei conti, inevitabilmente, te li fai.
Perchè tutto sommato il tempo e la pazienza sono due curve che viaggiano in senso opposto, c'è un modello matematico che si potrebbe fare ma non ne ho voglia, quindi neppure tempo.
Quindi, riassommando i capi del discorso la voglia è il tempo o il tempo potrebbe essere la voglia e se manca tutto ha un senso.
Tuttavia non sempre la voglia può essere conciliata con il tempo, soprattutto di chi vorrebbe il nostro e noi magari di nostro non ne abbiamo o forse sentiamo una pesantezza che cerchiamo di evitare attraverso lo stratagemma della pazienza. Dall'altro polo opposto l'impazienza usa la strategia dell'assillo. E si sa che uno strataggemma non potrà mai innamorarsi di una strategia.
Per questo poi le cose finiscono.
Amicizie, amori, giornate, libri, film, dolci al cucchiaio, arrosti, baci, sogni, risate e tutto il resto.
Finiscono perchè nasce una scissione nell'aver capito o nel non aver capito. Praticamente è la stessa cosa. Forse per questo non conviene parlarne per niente.

Scalza