30 marzo 2009

Nella praticità non c'è alcunchè




Anche se mi sono scomportata male, era in me insito quell'atteggiamento compiacevole di un gesto rinnegato per quella forma di ingenuo pudore che m'assiste e riflette quell'importanza che incide nel non concesso e indiscusso perchè, fondamentalmente, i flussi emoritmici con cui condivido la biofasità dell'esistenza terrestre che (seppure) ho, restano attratti da un tasso di gravitazione che non conosco (ancora).
Poi forse, avendo quella terza mano in più sarei più brava a fare quelle cose che già faccio e molto probabilmente l'entusiasmo che non ci metto non conterebbe più di tanto, essendo un fatto più pratico che non di allineamento con l'intenzionalità anche se, riflettendo, dovrei ricondizionare meglio il pensiero in quel movimento che abilmente faccio e, scioltamente, andare nella stessa direzione che ho (sempre).

Scalza

28 marzo 2009

Orientamenti linguistici




Mi compiaccio dei tuoi tuttavia, pur preferendo i miei però.

Scalza

pussycat what's new





Svegliarsi fa sempre un po' male anche se fa bene al ciclo metabolico dell'esistenza. Sia di mattina mentre stavi facendo un bel sogno che erano anni che non ti capitava più, sia quando guardi negli occhi qualcuno e ti rendi conto che non è come l'avevi sentito tu.
E' sempre una botta che ti schiaccia in giù e ti fa pensare che forse non stai bene, c'è qualcosa che non va, ti fanno male le ossa della spalla destra, ti senti un subbuglio nello stomaco, ti viene un prurito all'alluce sinistro. E ti viene in mente che quella roba l'avevi già sentita ma non l'avevi calcolata perchè c'era quella spinta in su che ti sembrava fosse di più forte resistenza e nel desiderio volava come una farfalla sopra un fiore di campo mai colto ma resistente agli inverni che scorrono. Poi vorrei che arrivasse quel mattino che mi sveglio davvero e non mi addormento più perchè sono passata da quella parte dove le linee sono diritte e non c'è più bisogno di accorciare, stringere, studiare, scrivere con sinusoidi appresso che spiegano e rivolgono l'attenzione alla circolarità interrotta, modificando scale armoniche di complementarità rivolta alla completezza che dell'unità si riflette.
Perchè è l'unico altro me che vorrei e cerco. Syempre.

Scalza

27 marzo 2009

Parole giocate


La leggerezza aiuta a digerire (meglio).
Soprattutto certi fritti misti che cert-uni servono oliandoli tutto intorno come se servisse a non dare nell'occhio mentre te li sbattono in faccia. Al limite potrei, indefessamente, privarli dell'abitudine del consenso assenso.
Ma bisogna che qualcuno rifletta sul senso del mondo che scema, rivoltandosi sempre più in giù. Diciamo che è quel senso di obbligata responsabilità che mi va di ascoltare come se fosse musica per renderla più appetibile come una foglia di insalata. Al limite potrei usare certe amarezze come digestivi o forse eliminare alcune impersonali incertezze che s'aggirano in questi ambiti sospesi. Dove le parole citano fatti personali, sogni e riflessioni già evacuate dal senso nobile del contatto.
Resta la leggerezza, forse.

Scalza

4 my cat(ylla)


Per fortuna, tra i tanti falsi qualche vero ancora c'è.

Ed è quel vero che vorrei augurarti in ogni giorno che verrà di quest'anno che sarà bello come i tuoi sorrisi quando sei felice e voli tra le pietre e i cieli tutti blu.
Perchè io lo so che sei come me, in quei sogni che fai e in quegli orizzonti che attraversi con la tua identità che un giorno saprai che Maestria ha.
E che ti ILY.o, lo sai. Syempre.

Scalza

Andature in orientamento


Ma a me piace ritrovare sempre quel tempo Y che è l'orientamento con cui gestisco la mia andatura. Che è un po' così, volitiva, accattivante e ripassativa. Di quelle robe che mi sarei dovuta ricordare di giorno e mi vengono in mente la notte mentre tra le coperte e i soffitti cerco di capire se nel buio un colore c'è. Come in quei periodi della vita grigi che non sanno quasi di niente come quei panini che faceva sempre M* con quel sorriso falso come il gatto quando mi fa le fusa dopo aver unghieggiato il tappeto come uno di quei quadri d'arte moderna che non mi piacciono come quei periodi grigi, i panini che faceva M*, il sorriso falso del gatto e i quadri di arte moderna.

Scalza

Stimolare percezioni invasive




Per fortuna non sono l'unica in Italia ad essere sempre incasinata sul lavoro.
C'è chi saltuariamente mi tiene compagnia.

A parte R. che se non lavora lo righello.

Scalza

24 marzo 2009

E' inutile gridare A.i.u.t.o.

La topolazione non è più la stessa.
Quando ero piccola io, Topolino era più sincero.

Scalza

23 marzo 2009

Tergiversando più in là




Ma tutto sommato, chi se ne frega. Se quelli che non ti hanno capito, restano ancora tra i piedi a masticare i tuoi pensieri come dei cicles. Come se le cose che hai detto le avessi dette per sempre. Uno può anche cambiare, anzi deve farlo. Trasformando quello che era in quello che è.

A volte, confesso, in questo smisurato amore che ho per la terrestrità che guardo ed osservo, spaccherei la faccia a quasi tutti. Allora opto per una corsetta sul tapis roulant perchè alla mia età preservare i rapporti sociali è importante.


Scalza

Multidimensionalmente




Probabilmente nessuno sa che sono un genio. Il che mi rende un genio pericoloso perchè agisco nascostamente dagli occhi di quelli che con una certezza che non ha niente di matematico, stanno a guardare e segnano tutto su dei notes a quadretti così non necessitano di righe per graficare le isoquantiche prospettive con cui catalogano le annotazioni.

Io preferisco il foglio bianco che se mi va di fare due segnetti a mano libera, tipo arte rupestre e un po' zen, posso farlo senza troppi ma e con pochi se.

Tuttavia ho usato anche fogli a righe e me ne sono fregata se quelle righe orizzontali stavano là a segnalarmi una direzione che, secondo i compilatori di righe dei notes, dovrebbe essere da qui a là. Io vado dove voglio, attraversando e moltiplicando punti a gogò. Per questo sono un genio anche se nessuno lo sa [ancora].


Scalza

Don't ask me WHY





Un po’ si impara, strada facendo, con quel tempo che passa sempre e non avanza quasi mai.
Per questo mi ricordo ancora quel momento di quella sera che non sei arrivato e io ti aspettavo pensando che non avrei amato più nessuno come amavo te.
E mi sembrava impossibile che tutto potesse finire.Invece è andata così, per fortuna. Ora lo so. Ma mentre andavo e tutto sfumava io pensavo che non ce l’avrei fatta a rialzarmi, cantare di nuovo mentre facevo la doccia, ascoltare i sogni che si fanno la mattina presto quando tutti ancora tra le coperte, si coccolano.
Forse perché la Vita è sempre più forte di tutto, come l’Amore, come le cose belle che ancora mi commuovono e piango come quando ero piccola e anche se tu mi guardi senza capire il perché, io lo so cosa succede nel mio cuore. E vorrei spiegartelo ma non posso perché ognuno ha un suo cammino speciale e unico che ti renderà, alla fine, quella persona unica e speciale che qualcun altro sta aspettando da tanto tempo.
Sognando la mattina presto mentre qualcuno canta sotto la doccia una canzone che hai già sentito ma non te la ricordi più, così ti alzi e prepari il caffè. Prima o poi te la ricorderai.

Scalza

14 marzo 2009

One





















Mi sembra molto più semplice lasciare un segno sulla sabbia che poi il vento disperderà. Se qualcuno lo vede, era già pronto o aspettava che arrivassi con quel poco che ho.
Trovo che l’attesa sia segno di propizi più intensi attraverso cui la materia si forgia di forme che non sanno più di noiosi déjà vu, già consumati sotto il segno della follia con cui si veste l’ora del tempo che c’è. Bisognerebbe solo fare lo sforzo di leggere l’inizio e la fine.
Allora avrebbe un senso. Anche l’attesa.

Scalza

Straleggendo

Non sono abituata a vedere sconvolgimenti.
Per cui, quando li vedo, resto un po' cosata. E mummblizzo pensando-ci.
Che gli stravolgimenti non sono sempre cambiamenti ma solo svela-menti.

Scalza

12 marzo 2009

Avanzamenti in occasionalità




Nei cieli c'è la guerra.

Io ho pensato, stamattina mentre guidavo, che prima di andare avanti dovresti liberarti dei pesi morti per un fatto pratico, di resistenza, di logica e buon senso.
Oppure aspettare il tempo della decomposizione.

In questo modo quello che ti ostacolava diviene nutrimento.

Scalza

11 marzo 2009

In-out




Sarebbe meglio inspirare ma, visto i tempi che corrono, si consiglia caramente l'aspirazione.

Scalza

9 marzo 2009

In my LOVE




Si lo so.


I giorni passano indisponenti come bambini dispettosi che non si accontentano di giocare e di stare liberamente connessi con quella voglia che hanno di crescere e di capire quello che nessuno vuole spiegargli perchè, fondamentalmente, si ha paura di essere messi da parte come se fosse solo questo che importa.
Perchè se mettersi da parte volesse dire solo avere la possibilità di godere di quell'amore che ti ha aspettato per tanto tempo perchè non ti bastava mai di capire, sperimentare nella ricerca che certe volte si ha ma solo di se stessi. Solo che anche se te lo dicono, non serve perchè certe cose dette non sono come fatte e poi capita che un giorno le dici anche tu ma quelle che dici sono diverse da quelle cha hai fatto.
Perchè, fondamentalmente, quando le facevi non lo sapevi e quando le hai già fatte, l'hai capito perchè lo sai. Che non basterà tutta la Vita a dirti che sei stato in quel punto dissociato solo per chi non l'ha capito eppure voleva solo te. Ed hai aspettato con quell'ansia propria delle cose importanti anche se dicevi che non ti importava niente.

No, non lo so.

Quando fuori piove e le pozzanghere riflettono quei sogni lucidi che qualcuno vuole tenere solo per se come se fosse facile. Contenersi in quelle piccole felicità che poi si dimenticano perchè arrivano quei giorni grigi che nessuno ti porta via. E vorresti ritornare a ridere ed amare ma non ce la fai perchè sei ancorato a quell'infelicità che ti porti dietro con quell'affezione che poi ti fa perdere anche quei piccoli raggi di sole che ti cercano con quei sorrisi che si fanno quando non si sa che giorno è, che cosa farai di te, che ci facevi davanti l'edicola che tanto i giornali non li leggi mai.


Scalza

3 marzo 2009

Trapassanti futurità




Se rinasco voglio un contratto migliore.
A parità di quello che non ho saputo fare perchè mi mancava quello che avevo. Di quei talenti sbucciati come certi mandarini che a quest'ora sanno profumare quella nutrita assenza che c'è tra i ghirigori di scarto delle matite temperate di quei pensieri che faccio quando me ne sto qui a masticare emozioni come cicles.
E nel restare sono già andata, come mi dici sempre tu.

Scalza

Resistenti al rimaneggiamento




La predisposizione romantica diventa quell'atteggiamento che ricerchi, quella qualità che ancora non esiste perchè in fondo, la tensione in cui resti serve a sopperire quei limiti che hai. E percepiti ma non avanzati nei resti dei ricordi di chi ti ha scordato per chicchessia, si riesce anche a volare, voltare, vocalizzare, meglio di quello che di solito fai. In quello stato definito come normalità.
Poi ci sono giorni che mal comprendi un "ciao" che evidentemente ascoltavi con altra parte di te, quella che nelle tasche rimaneggi tra centesimi che non ti servono a niente e quindi non usi.
Alla fine è facile restare assemblati dall'esperienza vissuta ed invece sarebbe così bello poter assemblare il vivere per esistere.
E' il contrario che confonde e rimaneggia discorsi usati che però non passano mai di moda anche se sono logorati e ancorati a dimensioni frivole. Chissà com'è che ri-capita sempre.
E pur sapendo tutto, ti innamorerai. Già lo so.

Scalza