29 aprile 2009

Sgambati per necessità


Erano anni che non mi dicevano "stai ferma gagna".
Per festeggiare mi mastico un po', un cicles alla fragola. Non troppo però che poi mi viene il nervoso e devo spaccare la faccia a qualcuno e visto che i miei rapporti sociali sono drasticamente ridotti all'osso, mi riguardo. Un po' davanti e un po' dietro che non si sa mai.
Il mondo è pieno di gamberi.

Scalza

Lo so che sai che so [Y]




Errando si errorifica ed errorificando si erra nel vuoto cosmico dove poi incontri tizio e caio che ti offrono un pranzo che rifiuti per partito preso perchè il posto è situato di fronte a tabelloni dove certi brutti faccioni ti squadrano a destra e sinistra, promettendoti robe che non hanno.
Il che renderebbe difficile anche l'indigestione.

Scalza

Corsetteria


Solo per Amici.

Non bisogna sottovalutare il magnetismo. Perchè ci sono le fonti e i flussi e certe volte uno vorrebbe andare di là ma le cose non si muovono e restano bloccate perchè un tizio che funge da magnete ti ha spolarizzato la tensione che ti serviva per vivere, mangiare, dormire e fare tutte quelle cose che di solito facevi o volevi fare e non facevi ma le avresti fatte se avessi voluto veramente. Questi tizi magneti vanno smagnetizzati per riportare la Libertà. Y.

Scalza

Aggioiati dalla gioiosità


Chi ti loda, si sbroda e resta vuoto o svuotato, quindi logicamente cerca un riempimento e poi ti chiede e strachiede quello che quasi sempre non hai e non sai che fare, quindi resti così.
Ma questo succede solo quando chi ti loda senza sapere di te, non sa quello che fa e lo fa solo per agganciarti come fanno i vermi appesi agli ami che danzano anche se una spina dorsale non ce l'hanno e quindi il movimento è sinuosamente alleggerito dall'inconsistenza che riportano in quell'ondeggiamento che ricorda un po' i pendoli che gli ipnotizzatori usavano per riportare ordine nell'orientamento disperso.
Ma se chi ti loda, ti ama, si resta appacificati e rimpinzati come dei babà.

Scalza

28 aprile 2009

Senza resto


Non ti sembra una favola l'amore?

Cinque bambini con cinque penne colorate che scrivono pensieri, sogni, fantasie, calcoli un po' sbagliati per la fretta di roteggiare sulle biciclette e calciare palloni.
Le ha vendute un ambulante a un signore che camminava per strada pensando ai fatti suoi e cercando di capire la meraviglia che c'è. Quando una nuvola si sposta e mostra un piccolo pezzo di cielo. Che un sorriso di chi ami vale molto di più. Che le parole non servono quando ci sono fatti a sostegno della realtà.

Forse per questo gli angeli ci amano. Siamo fragili, è vero.
Ma nella delicatezza dell'amare, siamo meravigliosi.

Scalza

23 aprile 2009

Circonvenire l'opportunismo


[sottotitolo]

Affaccendati dall'intima esigenza di apparire numericamente esponenziati verso l'avanzamento



Dovrei riposizionarmi in maniera più occidentale per poter essere compresa, me ne rendo conto. Tuttavia, la gradevolezza mi sospinge nell'ottica di comunicazioni che possono apparire effimere nel senso e insensate nel contesto, che più profondamente vorrebbero portare significato e possibilità alla comunicazione ma impossibilmente si rivolgono in spazi piccoli, chiusi e protetti, quasi circolari.
Dove la frequentazione è assidua ma circoscritta a chi serve, è utile, appartiene.

Poi, c'è altro.

Dovrei raccontarti di quel giorno che mi ero persa tra i campi e non sapevo tornare più indietro e una signora mi ha offerto un caffè in quella casa piena di fotografie. Aveva due cani che le stavano sempre vicino e un marito malato nella stanza accanto. Mi ha detto tante cose, che ancora mi porto dentro e un po' mi è mancata perchè avrei voluto ritrovarla ma mi ero persa di nuovo, un'altra volta ma in una nuova direzione.
Allora ho capito che ci si perde sempre o non si è mai persi. E' la stessa cosa. L'universo è infinito e ci sono tante persone che incontri e poi perdi, poi a volte le ritrovi ma spesso neppure le riconosci. Sono poche le cose che ti possono appartenere nell'identità come il tuo naso, le tue orecchie, le tue mani. Pochissime. Quando l'hai capito, non ti perdi più.


Scalza

22 aprile 2009

Indecenti nell'esponenzialità [avanzata]




Bisogna considerarsi.

Quando ci si muove disorientati dai tratti ventosi del vivere, sopra la violenza verbale acquisita negli atti formali dove fermati si resta a cercare di capire il perchè.
Tuttavia non c'è sempre quel tempo di governare la possibile compensazione tra quello che c'è e si vede e quello che no. Tipo chi ti ama e non te l'ha mai detto perchè potrebbe essere sconveniente per quel modo di pensare sbagliato che ci accompagna e non ci fa crescere.
Ora che ho scelto di amare tutti, anche quelli che mi hanno ferito in quei tempi sbagliati dove li ho incontrati perchè era giusto che capitasse così. Altrimenti mica l'avrei capito che avevo parzialità annesse al mio caso specifico che m'appesantivano l'umanità rendendola impraticabile nell'aspetto propriamente umanistico.

Per questo trovo che sia giusto considerarsi. Sempre.

Scalza

Sospenderò ogni attimo [nel tempo]




Non so dire se preferisco la convergenza alla divergenza.
Credo che dipenda dal contesto. Essenzialmente.

Scalza

19 aprile 2009

Spend a lifetime




Il problema è perdere quei piccoli piaceri di stare. Ad aspettare, leggere, sognare, mangiare, fare una telefonata e dormire. Me li ricordo quegli attimi sospesi che nella vita ti toccano come pagare certi conti, quando resti sola in un posto che neppure ti saresti scelta ma l'hai fatto perchè eri innamorata o pensavi che fosse così. Perchè la Vita nessuno te la può insegnare e neppure se leggi mille libri e guardi tremilasettecentotre films, la puoi capire.

La Vita si svela in quei piccoli tratti che ti toccano dentro e ti fanno sospendere l'aver vissuto perchè dovevi interiorizzarli, spezzettare piccole incomprensioni di te, di chi dice che ti vuole bene, del mondo che ti gira intorno mentre tu ti senti raggelata nel movimento e vorresti solo scomparire, diventare una piccola goccia di acqua che dal cielo scende giù, fino su un filo d'erba, sopra una foglia di un albero, tra le mani di un bambino che ride e corre perchè ancora non sa. Che soffrirà per una rosa donata in cambio di petali di baci, un seno caldo e un abbraccio troppo stretto. Credendo di essere innamorato e di voler fermare tutto il tempo tra quegli istanti che resteranno infiniti nel suo pensiero e cercare una strada per arrivare al Cuore.

E' solo questo che vorrei dirti. Che in fondo, tutto quello che siamo è una storia che se lasci libera di scorrere tra le strade del mondo, raggiungerà quello che è il posto giusto e più comodo per te. Dove non ci sono più attese, attimi sospesi e quelle tristi lacrime di sale che aumentano i deserti.
Perchè il pianto deve essere pioggia che s'offre nei giardini assolati per dissetare animi abbandonati e cuori che aspettano i tuoi sorrisi, le tue poche parole e quei gesti di gentilezza che sono l'unico modo per arrivare nell'eternità di un tempo mai mostrato. Sempre.

Scalza

17 aprile 2009

By me






E' inutile che cerchi tracce di te tra le mie parole, se non sai ancora guardare dentro i miei occhi e capire che scherzo anche quando sono seriamente connessa con la proprietà deduttiva che il mio essere esprime attraverso quella facile ilarità, quasi bambina nella sua immaterialità.
Sarà che mi piace sorridere, senza deridere per rispetto a quella forma di umanità che spesso dimentica che è figlia divina dell'Universo, che si espande senza confini, affine all'amabile proprietà dell'assolutezza [come me], si muove intrinseca senza nessuna enfasi.

Tuttavia.

Mi piacerebbe [per te], più compresa nella forma, intravedere l'essenza di una parzialità vestita di colori differenti, forse semplicemente più veri o complicatamente più interi. Restando connessa con le proprietà deducenti la Verità attraverso i gesti che travalicano facili parole dette per abitutine controversa al comportamento dell'adeguatezza che si cerca nel contesto in cui si pensa di operare.

Eppure.

So bene che per liberarsi basta seguire una farfalla che vola anche se si avvicina il temporale, senza quel timore che tutto svanisca nell'accadimento. Resistendo connessa con la proprietà inducente all'amore fatto e pensato, per procedere nell'avanzamento stabile della mia identità.
Vorrei che anche tu fossi [come me], e l'illusione che m'ha suggerito similitudini protette era solo la voglia di compagnia, sicurezza, ascolto [di te].

Tuttavia, l'eppurazione mi ha detto che così non è.

Scalza

Abbandonevoli alla felicità [facilità]





E' una lotta senza fine.

Questo rincorrere le foglie nel vento che quando ti sembra di averlo raggiunto lui se ne va dall'altra parte e ti sfiora giocando, in quel modo che solo lui sa.
Però quando arrivi a capire che la vita è già cosmica anche quando non lo sai, gli acquazzoni che nella primavera esplodono come se fosse estate non ti sconvolgono tanto, anche se in mezzo al grano quei cerchi che fanno non sono messaggi positivi e universali come quelli che il cicap fa con i rastrelli e la derisione che hanno tutti quelli che non capiscono ma vogliono sapere.

Che il difetto principale è solo quello.

Basterebbe ammettere un po' di ignoranza che è anche salutare agli effetti pratici della vita per poter essere abbastanza liberati dall'influsso di quel sapere che se non sei pronto a far diventare parte di te è come un macigno di pietra che ti stacca in trecentocinquantasette pezzi, che poi ti tocca cercare una colla speciale per trovare di nuovo quell'unità che è fondamentale nell'equilibrio che devi avere per esserci in quell'ora che è sempre più fondamentale di quel prima dove stavi meglio e di quel dopo dove stai sperando di arrivare sapendo già che non ce la farai.

Basterebbe capire che spesso l'illusione è più forte dell'identità.

Ed è questo il vero sbaglio-abbaglio.
Ma io non so niente, io scrivo solo perchè mi piace ascoltare la musica mentre faccio step con la tastiera che poi le mani mi servono per amare, accarezzare il vento e spaccare la faccia quando serve perchè ogni tanto un po' di esercizio fa bene.

Scalza

propensi all'incapacità

Perché non si riconoscono i Maestri? Per incapacità o testardaggine? Per orgoglio o giudizio? Per aridità o superficialità?
Mi piacerebbe volare nei tuoi occhi, solo per mostrarti quanto piccolo può essere l'infinito spazio della libertà. Allora, l'unico tuo desiderare sarebbe quello dell'esistere, che non può essere se tutto quello che hai in te non ti è mai appartenuto.

esponenze lateralmente nascoste

Arrivare tardi o presto non importa se il consenso che cerchi nel tuo cuore non c'è. A volte solo perché non sai ascoltare o vuoi separarti da lui, per paura di perdere quell'accentramento che non fa mai bene, neppure nella sequenzialità di cose ripetute a memoria. Come quelle piccole filastrocche che ormai nessuno insegna più.

pazientare attitudini topografiche

A volte ci si perde in un piccolo spazio nei confronti di quella grandezza enorme che è quel cosmo dove ogni energia che non sai capire è dagli angeli trasformata. Per questo il cielo è così bello. Ci sono i sogni dimenticati e gli incubi trasformati in piccole poesie, fiocchi di neve, polvere di mondi sconosciuti. Ma come dovrebbe essere un mondo giusto? Più quadrato negli spazi previsti di un premeditato pensiero o arzigolato nella percezione dall'emozione inseguita? Forse una risposta sola non c'è. Forse è solo tempo di accettare la realtà.
Scalza

16 aprile 2009

no-thing




Il fatto è che non capisco il giudizio, tanto quanto la mancanza di giudizio.
Il tutto e il niente in fondo si assomigliano.

Scalza

Anta-mente chez moi




Quando piove non c'è il sole però (senza fissare il quandamente) si sa che arriverà.
Anche il resto. Così appare la Vita quando l'hai un po' vissuta e rimaneggiata tra quei se che non hai apparecchiato e quei ma che ti hanno sospeso dall'imbarazzo di un eventuale attrezzaggio.
Ed è l'esperienza del rimaneggiamento che ti fa stare in pace con tutto e tutti anche se le distanze sono minime, non c'è più quella paura di essere travolti, anche se hai imparato a dire falsamente quegli "arrivederci e grazie" a chicchessia, anche se non sai esattamente che ora è però riesci a telefonare a qualcuno nello stesso momento di sempre.

Scalza

15 aprile 2009

Sprazzi in vezzi




Bisognerebbe capire cosa vuol dire la parola notizia. Le parole possono spiegare sempre molto. Allora se tu sapessi che viene dal conoscere e che apporta un ragguaglio, una cognizione, dovresti trovare un altro termine per quelle cose che ti raccontano.
Potrebbero per esempio essere favole, strutture o canovacci tratti da sceneggiature ispirate per arrivare a un obiettivo, una direzione, la realizzazione di un progetto.
Bisognerebbe che qualcuno di preciso e pulito nel cervello, potesse applicare un bollino blu sulle notizie, un bollino giallo sulle favole, un bollino rosso sulle bugie.

Scalza

10 aprile 2009

Estraniati dall'esigenza di conoscenza

http://miskappa.blogspot.com/

Non so se è vero
ma la Verità [mi dicono]
non esiste.
Esiste la Realtà [mi dicono]
che è quello che tu
puoi vedere
puoi capire
puoi ascoltare.

E per potere
un po' è meglio se ti aiuti
che non c'è bisogno di studi approfonditi,
soldi, potere, famosità.
Serve solo aprirsi
e lasciare
che il giudizio
resti
fuori
di
te.


Scalza

So strange, it's life




Dovrebbe essere semplice, riconsiderare tutto.
Quando ti dicono delle cose che non sapevi e poi le sai, per esempio.
Però se piove, può essere che pigramente resti soffermato a curare certi sogni che sono fermi là da quando eri alta una briciola di pane e il soffio di vento ti spostava più velocemente.

Quel vento d'estate che sempre aspetto per portarmi via da qui, verso spazi più aperti e meno consumati dal calpestio di quella fretta sbagliata di avere per darsi, che non ha niente a che vedere con quello che dovrebbe essere un giusto ac-comodamento.

Per quell'amore che inseguo e sogno, perdendomi tra sfiorate certezze e sfiorite illusioni.
Ora lo so, ma che ne sapevo quando ti ho detto che non t'amavo, che era presto per capire, avere.
Ora lo so ma non sono più quella che ero. Anche tu sei diverso, cambiato dalle parole che hai dato, avuto, preso in prestito e pensato mentre eri sopra il letto, seduto sul divano, davanti chi pensavi di amare e non hai avuto, dietro chi non t'importava di avere e ti sei portato dietro per anni senza un perchè.

Dovremmo sempre perdonarci, anche quando sembra impossibile, difficile.
Dovremmo sempre perdonare tutti quelli che non sapevano quando hanno detto che non amavano, che era presto per capire, avere.

Sarebbe meglio per tutti.

Scalza

7 aprile 2009

Trascritti in una semplice curiosità


Nell'andamento con cui si esprimono le naturalità, osservo.

Mi piacerebbe essere una rosa che s'affaccia verso est per salutare il sole quando appare nella sua immensità che s'adombra quando esplode, ma mai di rabbia.
Invece sono solo io, una piccola persona che guarda e osserva certe stelle di quell'emisfero dove è.

Se fossi altrove forse non ci sarebbe spazio per quelle parole che a volte sono pesanti anche se nessuno le hai mai viste camminare per strada soppesate dal peso della gravità.
Bisognerebbe dargli un nome, una casa, un posto dove lasciarle stare fino a quando la pioggia le lava e le fa rinascere di nuovo per quello che dovrebbero diventare. Vita.

Sarebbe bellissimo.

Più che essere una rosa che s'affaccia verso ovest per salutare il sole quando scompare mentre i suoi raggi come carezze s'allungano sulla terra, sulle case, su di me. Che sono solo una piccola persona che guarda e osserva i volti della gente che s'adombrano spesso di rabbia con parole ingiuste che poi cadono come pioggia e sporcano tutto intorno, fino a coprire l'amore, quell'amore che non parla e ti guarda, cercando la tua mano, il tuo sorriso e la tua compagnia.

Sarebbe bellissimo se tu potessi, per una volta, lasciare che ti parli dentro.


Scalza

2 aprile 2009

Stratosferiche improprietà [annotazioni]



Un po' mi ricorda quei suonatori che sul titanic rendevano dolce la tragedia. Mi sembra che si possa leggere in questo modo la sfumatura che si ritrae tra i pensieri che cercano leggerezza in questi tempi dal sapore di antimonio. Ma se così non fosse, è probabile che il distacco operato sia segno di quell'intento forte che vorrebbe essere irrealmente concesso nel mantenere un ricordo più che un tratto di reale. Il fatto è che la follia imperversa, la rabbia bolle nelle pentole a pressione e prima o poi qualcosa succederà.
Io non lo so se ha senso ripercorrere sentieri che hanno dato frutto o speranza in quel tempo che si erano scoperti. E' come chiedere a una bottiglia vuota di darti ancora acqua. Prima forse dovresti riempirla a una fonte e poi forse potresti ancora bere, sempre che tu abbia sete. Perchè questi deserti mentali dove i pensieri si ripetono sterili e vuoti di quell'emergenza sociale che dovrebbe essere l'unica nostra strada, offendono la visione di quel tempo che sogno ormai da tempo, sospirando nei giorni di pioggia perchè le nuvole occupano spazi che dovrebbero restare liberi.
Ci pensavo stamattina, perchè il CLB mi ha detto che vuole bene a P* e io sorridevo perchè a volte il bene entra silenzioso e non te ne accorgi subito. Ma anche il male entra silenzioso e a volte ti fai male e non te ne accorgi perchè sei distratto da troppe cose. Come quando ero piccola e giocavo a palla velenosa e poi cadevo e mi facevo male ma ero talmente felice di giocare che non me ne accorgevo. Poi, però, mi faceva tanto male, più male di quello che mi avrebbe fatto se me ne fossi accorta subito. Ed è quel più che mi spaventa.

Scalza