18 febbraio 2012

Faccia book



C'è gente sempre connessa. Io mi disconnetto abbastanza volentieri.
Poi ritorno ma sono io che decido quando. Quando quei momenti  il mio cuore viaggia di più verso quei ricordi strani che compaiono come se volessero spiegarmi qualcosa che ancora non so. Forse solo perchè non l'ho mai voluto sapere.

Come quando le sorelle della mamma di R. rovistavano nel suo cassetto della biancheria e mentre tiravano fuori certe cose velate, dicevano che era una povera donna. Lei era appena morta e io non capivo perchè era povera ma ho immaginato che non fosse una questione di ricchezza.

Invece adesso la povertà c'è, se ti rubano il bancomat non è detto che ci ricavino qualcosa. Ma qualcosa ti hanno fatto quelli che hanno rubato anche dove non c'era niente, qualcosa c'è sempre. Anche quando il bancomat è vuoto e bloccare non servirebbe: lo fai per decenza, dignità, qui a ovest costa di più il tratteggio sociale che ti serve per restare in pista, fuori pista e al bordo pista. In qualsiasi punto stai, inutile che applichi il to move, non ti servirà a niente.

Io vorrei solo sognare ancora. Sognare di più. Sempre. Come un bimbo piccolo tra le braccia di una mamma che (qualche volta) è l'amore più bello che in questo mondo c'è.

Scalza

2 commenti:

laurin42 ha detto...

Sognare vogliamo... e perchè i nostri sogni si avverino dobbiamo crederci...
che si avvereranno ed è possibile!
Tiriamoli fuori dal cassetto del nostro cuore. E' possibile!
Accendiamo la luce per vedere come!
Love
Laura

scalzasempre ha detto...

Per la costanza in cui credi, in cui agisci perchè credi, in cui speri perchè credi. Perchè credendo è l'unico modo che hai di tollerare la realtà. Love. Y