23 aprile 2009

Circonvenire l'opportunismo


[sottotitolo]

Affaccendati dall'intima esigenza di apparire numericamente esponenziati verso l'avanzamento



Dovrei riposizionarmi in maniera più occidentale per poter essere compresa, me ne rendo conto. Tuttavia, la gradevolezza mi sospinge nell'ottica di comunicazioni che possono apparire effimere nel senso e insensate nel contesto, che più profondamente vorrebbero portare significato e possibilità alla comunicazione ma impossibilmente si rivolgono in spazi piccoli, chiusi e protetti, quasi circolari.
Dove la frequentazione è assidua ma circoscritta a chi serve, è utile, appartiene.

Poi, c'è altro.

Dovrei raccontarti di quel giorno che mi ero persa tra i campi e non sapevo tornare più indietro e una signora mi ha offerto un caffè in quella casa piena di fotografie. Aveva due cani che le stavano sempre vicino e un marito malato nella stanza accanto. Mi ha detto tante cose, che ancora mi porto dentro e un po' mi è mancata perchè avrei voluto ritrovarla ma mi ero persa di nuovo, un'altra volta ma in una nuova direzione.
Allora ho capito che ci si perde sempre o non si è mai persi. E' la stessa cosa. L'universo è infinito e ci sono tante persone che incontri e poi perdi, poi a volte le ritrovi ma spesso neppure le riconosci. Sono poche le cose che ti possono appartenere nell'identità come il tuo naso, le tue orecchie, le tue mani. Pochissime. Quando l'hai capito, non ti perdi più.


Scalza

3 commenti:

sblogged ha detto...

Proverò a capirlo. E non mi perderò più.

SandalialSole ha detto...

bravo. e brava. Y. a entrambi.

scalzasempre ha detto...

ILY!