28 marzo 2009

pussycat what's new





Svegliarsi fa sempre un po' male anche se fa bene al ciclo metabolico dell'esistenza. Sia di mattina mentre stavi facendo un bel sogno che erano anni che non ti capitava più, sia quando guardi negli occhi qualcuno e ti rendi conto che non è come l'avevi sentito tu.
E' sempre una botta che ti schiaccia in giù e ti fa pensare che forse non stai bene, c'è qualcosa che non va, ti fanno male le ossa della spalla destra, ti senti un subbuglio nello stomaco, ti viene un prurito all'alluce sinistro. E ti viene in mente che quella roba l'avevi già sentita ma non l'avevi calcolata perchè c'era quella spinta in su che ti sembrava fosse di più forte resistenza e nel desiderio volava come una farfalla sopra un fiore di campo mai colto ma resistente agli inverni che scorrono. Poi vorrei che arrivasse quel mattino che mi sveglio davvero e non mi addormento più perchè sono passata da quella parte dove le linee sono diritte e non c'è più bisogno di accorciare, stringere, studiare, scrivere con sinusoidi appresso che spiegano e rivolgono l'attenzione alla circolarità interrotta, modificando scale armoniche di complementarità rivolta alla completezza che dell'unità si riflette.
Perchè è l'unico altro me che vorrei e cerco. Syempre.

Scalza

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