13 giugno 2013

Ogni volta che ci sono quasi



Spesso mi capita di fare casini con le mail, poi faccio la finta tonta ma quello che mi dà più noia è sequenzialmente:

1)non capirlo prima;
2) capirlo dopo.

Se io non lo capissi dopo, cioè subito dopo, vivrei meglio. Se ho sbagliato prima perchè me ne devo accorgere appena dopo il prima ? Se io sbaglio, sbaglio perchè non ci penso prima e allora non ci devo pensare neppure dopo! Vorrei una certa coerenza nel non aver pensato qualcosa o una tempistica diversa che mi permetta di gestire meglio gli stati di ansia.
Le persone non sono sempre clementi, molte non lo sono affatto. L'errore diventa orrore e tu nell'orrore vivi la tua favola da mostro. Sei il mostro dell'orrore. Hai orrorato l'orrosità dell'orrosamento.
E ti sei mostrizzato. E' terribile tutto ciò.
Mi ricordo di quando ho sbagliato a mandare una mail a uno che poi mi ha chiamato e non aveva ancora letto la mail, ma io sapevo che l'avevo scritta. Ho fatto finta di niente e poi ho aspettato che mi rispondesse alla mail, ma non mi ha mai risposto. Mi ha semplicemente ignorato, il miglior modo per far sentire l'altro un imbecille. Ottima mossa! Poi ho vissuto nell'ansia di sbagliare  a mandare email e ci sono stata attentissima ma tanto sbagliare è to be human.
Il problema è l'ansia, il resto alla fine va come deve andare. Magari è anche un bene, visto che tutto ha un senso nell'universo. Tutto tranne l'ansia, sarebbe meglio evitarla.
L'ansia deriva dall'anseggiare tra due sponde senza capire che in fondo l'approdo è sempre una migliore soluzione. C'è debolezza nel mancato approdo, anche se in fondo l'approdo è una cosa fatta, non è che puoi ripensarci. Semplicemente puoi ripartire ma devi di nuovo anseggiare per un po' di tempo.
In ogni caso se io fossi più ignorante sarei più felice, meno consapevole sarei perfetta.
Più stupida che umana, sarei una dea.

Scalza

1 commento:

giardigno65 ha detto...

viva l'anseggiamento