4 maggio 2012

Proprietà improprie appropriate per necessità proprie



(per liberarsi di inutili sensi di colpa)

Sarà la cura o forse l'età che si somma come quei libri che vorrei leggere e poggio sul tavolino vicino alla porta che quando torno mi aspettano e quando vado mi guardano come se volessero venire con me. Non è che posso portarmi dietro la casa quando vado e io vado sempre. Ogni giorno, anche se piove, è festa, fa troppo caldo e non mi sento bene. Sarà che so più stare che restare, molto probabilmente è solo quello il motivo.
Però torno sempre, anche quando non mi aspetta nessuno, so che un motivo c'è.
Del resto un po' la vita te lo spiega in quei suoi modi a volte poco gentili.
E il disprezzo di chi non è riuscito a capirti fa il resto, totalizza quella somma che poi ti impropria la proprievolezza. Per questo m'approprio di quello che è generalmente improprio.
In qualche modo pareggio i miei conti.

Scalza

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