14 marzo 2009

One





















Mi sembra molto più semplice lasciare un segno sulla sabbia che poi il vento disperderà. Se qualcuno lo vede, era già pronto o aspettava che arrivassi con quel poco che ho.
Trovo che l’attesa sia segno di propizi più intensi attraverso cui la materia si forgia di forme che non sanno più di noiosi déjà vu, già consumati sotto il segno della follia con cui si veste l’ora del tempo che c’è. Bisognerebbe solo fare lo sforzo di leggere l’inizio e la fine.
Allora avrebbe un senso. Anche l’attesa.

Scalza

2 commenti:

sblogged ha detto...

L'inizio e la fine? L'inizio è la fine, e quindi la fine è l'inizio!

scalzasempre ha detto...

si però il mezzo, carissimo, l'è important! è il mezzo che riporta il trasporto :-)