8 luglio 2008

Pensatoriabilità


E' un vero peccato che non posso dire tutto quello che penso. Che poi effettivamente potrei se fossi in grado di assenteizzarmi sull'assoggettivamento a quello che dico, meno vincolata alla direzione che potrebbe assumere il concetto espresso con quell'impeto che è proprio della certezza.

Se chi legge, potesse trarre solo la s-conclusionatezza, sarebbe facile.

Bisognerebbe inventare un pensatoio comune che tu vai là, ci butti dentro i tuoi pensieri e poi te ne vai. E la raccolta di questi pensieri dovrebbe essere fatta di livelli come gironi che si elevano e si abbassano a seconda della vibrazione che ci hai messo quando hai evacuato il tuo pensiero. Poi, dai gironi, filtrando si potrebbero fare dei tubi lunghi abbastanza da raggiungere un'ampietà di spazio dove le genti potrebbero andare ed aprendo un semplice rubinetto, prendere qualche pensiero dal tubo bianco o dal tubo nero.

Il nero è quello dei pensieri immondizievoli e il bianco, quello dei pensieri lucenti.

Perchè, effettivamente, non tutti vogliono luce. Certi amano le ombre e nutrirsi di putridume e catrame ma non ho giudizio in questo che dico. Forse è la natura ad essere differente. Il dis-piacere c'è quando pensi che tu sei come loro e non comprendi che la natura è differente.
L'ho capito ieri mentre guardavo una margherita di campo, di quelle che puzzano se le porti a casa, perchè la loro casa è il campo. Vicino c'era un fiore tutto blu che mi guardava.
Io non credo che le creature viventi non umane, pensino di essere tutte uguali. Loro si esprimono per quello che sono e quello che hanno.

Semplicemente vanno nella stessa direzione che è la Vita.

Però puoi anche scegliere di andare verso la Morte che in un certo modo è la Vita stessa ma vista dall'altra parte, quella dell'antimateria. Allora se uno vuole distruggersi in questa Realtà che vedo, è perchè fondamentalmente dall'altra parte di quel mondo che è opposto ma di completamento a questo, c'è l'Altro se stesso di questo qui che si ama costruttivo. Per cui, il segreto dovrebbe essere restare nell'equilibrio cosi tutti e due gli esseri dei due mondi, restano nel perfetto equilibrio di un esistere in completamento.

Una cosa del genere.

Scalza

15 commenti:

sblogged ha detto...

Se vai sull'antimateria la cosa si fa seria. Ci sono studi che teorizzano la necessità di un antiuniverso nato con lo stesso big-bang che ha prodotto lo spazio-tempo in cui siamo abituati a muoverci. E la sua necessità nasce proprio dai motivi di compensazione cui tu fai cenno.
Fisiquantisticamente parlando, sì, mi trovo.

scalzasempre ha detto...

io ci parlo con l'interspazio. Voglio amare e unirmi con l'altra di me. Voglio l'unità. Quantisticamente.

macchiagrigia ha detto...

io mi sono sempre chiesto:

se the book is on the table, e il tavolo è nella stanza e la stanza è nella casa e la casa è in un giardno ed il giardino in un paese ed il paese in Italia e L'italia attaccata al resto della terraferma e la terraferma combacia con lacqua e l'acqua e la terra ferma formano la Terra e la terra sta sospesa nello spazio e lo spazio è nell'universo, ecco allora io sempre anche oggi mi chiedo, se tutto è parte o contenuto in qualcosa, allora l'universo, dove
di quale cosa ancora più grande fa parte?
domandone vero?
adesso però è giunto il momento delle risposte e io le voglio...
scalza mon amour, per favore me lo dici tu dove sta l'universo?

JTA!

marianetti ha detto...

Però è difficile (anzi, secondo me quasi sempre impossibile) interpretare correttamente l'immondizia e la lucenza altrui. Perché la trasmissione del "concetto" avviene attraverso oggetti, e gli oggetti hanno significati diversi da uno all'altro. Così spesso è possibile che ci sia una malinterpretazione, sia in positivo che in negativo, del prodotto di altri. A me capita di immaginare più nero e più bianco, i neri e i bianchi altrui, rispetto ai miei. Ma dev'essere perché con i miei ho familiarità, e non mi spaventano né mi entusiasmano oltre una certa misura.

marianetti ha detto...

Dicendo "oggetti" che trasmettono il "concetto", intendo un significato esteso. In qualunque caso non credo che il concetto sia trasmettibile senza un veicolo. Come il software non si può trasportare senza un qualche supporto, e l'idea che ne è alla base non può essere definita senza un linguaggio adeguato.

Santrevi ha detto...

La comunicazione è possibile?
Magari bisogna solo abituarsi ad essere fraintesi.
E sopratutto: esistiamo?
Sono un po' le classiche domande che uno si fa mentre aspetta che il caffè venga su; poi si mettono da parte perchè sennò il caffè si brucia.
E si beve il caffè.

sblogged ha detto...

Quando si realizzerà l'unificazione di cui parli sarà un bel giorno. Un giorno infinito, neanche in realtà mai cominciato, ma che oggi dobbiamo dire futuro.

SandaliAlSole ha detto...

A volte, semplicemente, si scambia la luce di una lampadina per la luce del giorno. ed è quando si brucia che si scopre l'inghippo. je pense. ily

scalzasempre ha detto...

Ciao MA, io dico che l'universo è nei Cuori Vivi. :*

scalzasempre ha detto...

ciao marianetti, non so dirti se il senso del bianco e del nero possa essere assoggettivizzato. Secondo me c'è un valore che è impescrutabile all'osservazione individuale. Comunque io parlavo di vibrazione energetica e quindi era un fatto a sè stante senza giudizio come ho cercato di sottolineare che non si sa mai che passi per una che effettivamente sono.

scalzasempre ha detto...

io non lo so se esisto perchè anche se mi dicono che mi vedono, se quelli che mi vedono sono inesistenti, è meglio se mi bevo un caffè. :-)

scalzasempre ha detto...

ciao sblgd, la dimensione è sbagliata, bisogna spostarsi, je pense.

scalzasempre ha detto...

Certe luci mancano di universalateralità. ILY

macchiagrigia ha detto...

tu sei nel mio cuoricino da un bel po'
:*

scalzasempre ha detto...

*: