4 dicembre 2012

Telling and Go



E' bello quando qualcuno ti ammira, ti stima, pensa che sei un "capo" a fare le cose.

Quando ero piccola c'era L che sapeva saltare meglio di tutti quindi lo mandavamo a rubare le fragole nell'orto di P che se c'era da scappare noi altri non/capi non ce l'avremmo fatta.
Ma i capi sono quelli riconosciuti dagli altri e non da se stessi. Poi ci sono i modesti che dicono "ma va, dai..." e hanno bisogno di un po' di incoraggiamento ma alla fine vanno a rubare le fragole per te.
Gli insicuri sono la classe peggiore perchè vanno a prendere le fragole e sono bravi ma il merito se lo prende quello che l'ha capito. Che eri insicuro insicuro e bravo.

Quando ero piccola sapevo raccontare bene le storie e quindi se c'era da balleggiare R mi diceva "fai tu" ma poi, se andava tutto bene,  si spacciava per il balleggiatore ed in fondo va bene così che a me di balleggiare non mi è mai piaciuto, in realtà. Era solo l'esercizio di quella immaginativa creatività che ancora oggi mi disperde in mille e più correnti direzionali. Per terminare di balleggiare ho iniziato a scrivere e ho scoperto il mondo della premiazione come riconoscimento socio-esistenziale che se non fai attenzione diventa anche motivazionale. Io preferisco che la motivazione sia extra-premiazione.

Ma loro ti premiano perchè sai scrivere. Ma chi ti premia lo sa davvero che lo sai fare? Allora bisognerebbe premiare tutti per qualcosa. Ma no, si premiano solo alcuni e per qualcosa. Non è molto giusto. La premiazione non è un buon modo per fare "capi". I capi sono quelli ammirati e stimati perchè sai fare bene una cosa. E' una cosa bella. Ma c'è un particolare che bisogna aggiungere:
il rispetto per il tempo che metto a fare le cose che faccio e che lascio qui gratis per tutti. Che non vuol dire che voglio dei grazie ma riconoscimento del mio lavoro. Tutto qui. Grazie.

Scalza

2 commenti:

micioblu ha detto...

io ti riconosco come mio capo nello scriveggiamento e x questo ailoviu! ^_^

scalzasempre ha detto...

Grazie! ILY