5 maggio 2012

Qualcosa che va



Da quando S. mi cura, sto meglio. Avevo fretta di stare bene, volevo riprendere me stessa che era rimasta là ad aspettare che tornassi nel controllo di quello che ho. Lui mi ha capito subito.
Non è poco. D.G. mi ha ricordato cose importanti che pensavo fossero sogni che avevo fatto e non contassero più, invece, ascoltandoli nelle parole di un dialogo presente, ho scoperto che era tutta roba viva.
A cui devo molto, più di quello che già so.
Non bisognerebbe mai perdersi d'animo eppure lo si fa. Semplicemente nell'eco di quella risonanza sbagliata che ha creato un sogno interrotto da un rumore mal fatto. Solo che di malfattori è pieno il mondo, l'onda d'urto arriva e se stai fermo ti fa meno male. Poi ricominci. A sognare, vivere, amare, ballare e sorridere.
Volante su quel qualcosa che ancora va, che non è più fuori di te ma dentro, custodito come le cose preziose, uniche, rare, importanti.

Domani presto - alle 5:36 - sarò con tutti a desiderare un mondo migliore. Per me e anche per te.

Scalza