Le certezze non vanno mai bene, poi però bisogna anche avere il coraggio di autodeterminare l'incertezza quando nella certezza ci stai tanto bene.
Ad esempio io dico delle cose e poi dopo un tot di tempo che dipende dall'umore che ho, le ritratto dicendone altre differenti e diverse come se le avessi sempre dette.
Ovviamente alla stessa persona che mettiamo caso che si chiami Tizio.
Quindi possono verificarsi i seguenti casi:
1) Tizio non mi dice niente come se io avessi sempre detto quella cosa là, che significa che non mi ha mai ascoltato (prima o dopo o in entrambe le volte) e da questo seguiranno poi azioni adeguate. Generalmente spaccamenti di faccia anche se non fisici, perchè alla fine se Tizio è un armadio non mi conviene, per esempio.
2) Tizio mi dice che sono impazzita perchè "prima" avevo detto esattamente il contrario e quindi vuol dire che mi aveva ascoltato sia prima che dopo e quindi cercherò di spiegare la mia tattica ma non sempre sarò capita (già lo so per esperienza) quindi potrebbero seguire reazioni rammaricative (per me).
Praticamente bisogna capire se è più forte il desiderio di capire o di vivere.
Quasi sempre è così.
Scalza
2 commenti:
O magari bisognerebbe capire se sia il caso o meno di vivere capendo se sia il caso di accettare o no...(eh? .. :) )
lo dice anche sempre il mio maestro di karate!
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