20 agosto 2007

semmai e mai più

A me non importa capire da che parte sta qualcuno per poterci parlare insieme. Se è dalla stessa mia parte, ci chiacchiero nell'assenso ma poi a ben vedere, è la vicinanza che mi fa notare meglio il valore di quei piccoli seppur rilevanti particolari.
Del resto se è dalla parte opposta, il dialogo può essere un utile rimpallo che esercita il vigore di una già detta opinione. È la distanza che rileva l'utilità della questione. Da lontano è difficile sentire.
Ma più di questo, che è solo un fatto tattico più che un reale atteggiamento, non comprendo quelli che vogliono un dialogo senza la sosta in una direzione. Se tutto va bene, parlati da solo, mi viene da pensare e dire.
Del resto anch'io lo faccio, certe piovose sere, quando un plaid fa le parti di un abbraccio e il cuore inspira quell'appicicoso malumore.
E poi dormo.
Scalza

4 commenti:

Santrevi ha detto...

a me piace il disaccordo.
in questo ho un amico che è bravissimo, nel fare il Bastian contrario, anche quando è d'accordo con te: prende la parte avversa solo per il gusto di vedere dove si potrà arrivare con la discussione ("quali nuovi significati si potranno creare" dice lui).
senza arrivare ai suoi estremi a me piace il disaccordo.
io non sempre ci riesco, ad essere contrario, anche se vorrei.
è una cosa strana.

scalzasempre ha detto...

forse è il timore di capire che già sapevi senza aver compreso? Siamo strani nella nostra semplicità

rhone ha detto...

E' vero che siamo a fine agosto, ma non diventare totalmente "ciellina". Direi che sarai in grado di capirmi, al volo. Anzi, l'ho detto.

scalzasempre ha detto...

beh, certe predisposizioni alla fine divengono un divenire, perdona il gioco di parole. Era per rendere l'idea. Sono stata in grado, bel nick! :-]