30 dicembre 2011

Moltiplicati in fattorialità disgiunte


Immaginarsi non è sempre facile, tuttavia sarebbe meglio che (il) vedersi. Un po' come capita con gli altri che te li immagini così e cosà e poi l'esperienza e i fatti pratici del vivere te li fanno vedere come sono veramente, in quel nudo e crudo che è bello solo se lo condividi in quell'atto di familiare intimità. Crescendo te rendi conto che non tutti sono nudisti, spesso si travestono come dei trans(former). Per essere accattivanti, coopulati in cooperate divisioni tra il se e il me, come se fosse facile. Poi si impazzisce e si chiamano amici quelli che neppure sanno se ti piace più il blues o lo swing. Che una differenza c'è, inutile vantarsi di avere capito senza aver praticato mai. Nè lo swing o il blues.
Mai come quelli che seduti e cellularizzati si comprendono da soli, parlando con gli altri. E beizzati se ne stanno aqquattati come gatti satolli che i topi passano e loro restano. Aqquattati, ancora, come se nulla fosse successo mai. Mai come quelli che di qualsiasi sesso siano, festeggiano con chi vogliono la loro presenziabilità che di essere non possono esserci mai. Mai.
Per fortuna  a me interessa il sempre che è semplicemente il mai elevato alla potenza del "forse".

Scalza

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