16 dicembre 2010

To move & C.




Ci sono quelle cose che non ho capito e sono felice di non averle ancora capite ma poi ci sono quelle cose che avrei voluto capire e ancora non le capisco. In tutto questa mancata capiscitura me ne sto.
Raggelata anche dall'eccesso di ennilità e un po' disastrata dall'eccessivo peso della genitorialità.
Per fortuna ho ancora sogni, desideri e un extra-me abbastanza rilevante.
Stanotte ho sognato Chiambretti che cucinava per me una ricetta speciale con quello (poco) che trovava nella mia cucina. Era quasi una roba brodosa, mi piaceva. Volevo farla assaggiare anche a P. ma non ha voluto in maniera certa e decisa. Così me la sono finita io mentre Chiambretti mi spiegava come l'aveva cucinata.
Nella simbologia oggettiva che ho studiato con le varie cose che frequentato, è importante comprendere che il personaggio sognato è solo portatore di una peculiarità che evidenzia come è stato registrato od assorbito lo stesso nella tua coscienza. Questo mi fa comprendere che ho bisogno di nutrirmi di una certa allegrezza che non sia privata dell'intelligenza anche se potrebbe risultare a tratti ai limiti della creatività. Tuttavia nei limiti ci sono quasi sempre stata, va bene così.
L'importante è non aver paura di provare, rispettando quei segnali dell'emozione che resta dopo aver provato che sono l'unico modo di restare nella Verità.
E nella verità c'è più reale che altrove. Tutto qua.

Scalza

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