6 dicembre 2010

O stenti O intenti




A me piace il punto e virgola perchè non lo capisco veramente. Infatti non li uso mai e dico sempre a me stessa che dovrei sostituire qualche punto o qualche virgola con il punto e virgola, sarebbe un segno di interazzialità punteggiativa.
Il punto è facile da capire. Ti segna la fine, ti stoppa, ti segnala una pausa ampia che permette anche di alzare l'occhio e rilassare la mente. La virgola ti permette di non strozzarti mentre parli perchè devi fiateggiare, intermezzare nella fase in _ out dell'aria nel polmone. E' diciamo un fatto esistenziale, vitale, di sopravvivenza.
Il punto e virgola io l'ho sempre disprezzato perchè dicevo che me ne faccio di due robe così diverse insieme? Come faccio a sopravvivere e sublimare al tempo stesso la visione del vivere? Come lo dico un punto e virgola nel dialogo parlato? Guardo e fiato? Mi sembrava esasperare un concetto straziato prevalentemente dall'incomprensione più che dal reale significato della questione. Era come permettere che l'indeciso entrasse nel verbalizzato e poi trascritto concetto espresso, esternato o detto.
Tuttavia un giorno ho visto due cose diverse insieme che passeggiavano mano nella mano e ho quasi capito. L'accettazione di una diversità opposta e mancante di similitudine porta all'unire, all'unisono, all'unità.
Trovo che sia una bellissima questione inutile.

Scalza

Nessun commento: