17 settembre 2016
Never (and for ever)
Ci sono giorni che ci penso, poi ti penso e il gioco delle parole crolla come un castello di carte. Instabile come quell'inquietudine che solo il vento cura nelle sue ferite fatte di carne, sangue, lacrime e silenzi pesanti come la profondità che si cela nell'Universo profondo.
Ho solo imparato a farcela perchè amo il profumo dei fiori e i raggi che entrano nella stanza quando resto a guardare profili di cose che mi legano a ricordi, amori, sospiri che non ho dato per paura di non riuscire a scappare via lontano. Ma lontano non è mai abbastanza.
Scalza
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