Certe volte penso al mio cervello che è sempre con me nella funzione corporale della mia fisicità, elettrica della mia bio-fasicità e via dicendo. Abbiamo un rapporto così, fatto di bassi e alti, che poi ci litigo e lo ignoro ma tanto è sempre là che smorfieggia la sua scimmiosità.
Per altre cose è diverso. Non è che ho sempre tutto con me, alcune cose le ho a momenti, sprazzi, istanti. Come quella consapevole felicità o lo stato di euforia non legata a vicendevolezze che poi si sa, generano una gravità satellitare spesso figlia di frustranti illusioni.
Ecco, quelle cose a sprazzi io le vedo e le tengo con me anche quando non le ho.
Perchè mi piace pensare più alla presenza che all'assenza. Mi piace di più. A me.
Scalza
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